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Matteo Renzi propone a Elly Schlein «un contratto in 10 punti per tornare al governo»

30 Ottobre 2024 - 06:28 Alba Romano
Matteo Renzi abbraccia Elly Schlein
Matteo Renzi abbraccia Elly Schlein
Il leader di Italia Viva: in Liguria il centrosinistra ha stracciato la vittoria, che follia

Matteo Renzi è in Arabia Saudita da Bin Salman. Ma ha ben presente cosa dire dopo la sconfitta del Campo Largo in Liguria. «Stracciando la nostra lista già firmata da Orlando, il centrosinistra ha stracciato la vittoria. Che follia», sostiene in un’intervista a La Stampa. Ma nel colloquio con Francesca Schianchi il leader di Italia Viva propone al centrosinistra un contratto in dieci punti per vincere le elezioni e tornare al governo. Perché, spiega, «continuando coi veti, Giorgia Meloni governerà dieci anni. Il veto non è una categoria della politica ma un atteggiamento tardoadolescenziale di chi non ha mai fatto gavetta politica».

Il governo dei marxisti proletari

Il bersaglio è il Movimento 5 Stelle. E Giuseppe Conte, che ne ha dimezzato i voti: «Ancora pontifica? Dovrebbe avere almeno il pudore di riflettere prima di dire queste frasi. Il problema in Liguria è che non c’era un centro. E anche chi mi odia, riconosce a me e Italia Viva quell’identità di centro che è mancata, e che è un valore aggiunto per la coalizione». E sull’ostilità che arriva anche da Verdi e Sinistra replica: «Ci sono solo due alternative: cercare un faticoso compromesso, così come in passato hanno fatto l’Ulivo e poi l’Unione. Oppure continuare a fare le pulci ai potenziali compagni di strada e tenersi la Meloni al governo». Mentre gli elettori di sinistra «senza di me in coalizione non avranno il governo dei marxisti proletari, ma di Fratelli d’Italia. O fai accordi con noi, o ti sorbisci la coalizione di Vannacci e Salvini».

La lealtà

Renzi dice di essere stato leale con il leader M5s: «Guardi che a Conte, prima di farlo cadere, glielo dissi: “O cambi o ti mando a casa”. Sono sempre stato leale, io: le cose le dico in faccia». Poi i calcoli: «C’è un pezzo di elettorato, il 2, il 3, il 4 per cento, che riconosce in me una posizione politica. Nel bene o nel male, io rappresento quel di più che sarà poco ma è decisivo. E non funziona se mi annacquo. Io funziono se non mi sbiadisco». E propone: «Proviamo a fare un accordo su dieci punti di programma. Un contratto alla tedesca, o quello che Prodi chiamava Fabbrica del programma. Si individuano dieci punti e ci impegniamo tutti a realizzarli se andremo al governo».

L’accordo e il codice etico

Renzi sarebbe anche disponibile a firmare un codice etico di coalizione: «La mia trasparenza è totale. Ma a loro non interessa: usano le conferenze come alibi per attaccarmi. Sa che comincio a sospettare che ci sia qualcuno che voglia tenere la Meloni dov’è?». E su un incontro chiarificatore con Conte: «Io dico sui giornali le stesse cose che dico in faccia. Quando lo incontro, Conte è sempre garbato nei toni salvo poi aggredirmi sui giornali. Non ho problemi a parlare con lui come con chiunque altro: purché si parli di politica. Sto per compiere 50 anni: non ho tempo per i piccoli risentimenti». Infine, l’appello a Schlein: «Faccia quel che crede, ma sappia che senza di noi l’anno prossimo in Toscana e Campania la vittoria non la vedono nemmeno col binocolo».

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