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Il ministro Schillaci vuole assumere 10 mila infermieri indiani negli ospedali

30 Ottobre 2024 - 06:39 Alba Romano
orazio schillaci infermieri indiani
orazio schillaci infermieri indiani
Il responsabile della Salute: «Da noi ne mancano 30 mila e siamo tra i paesi che li pagano peggio»

Il ministro della Salute Orazio Schillaci vuole assumere diecimila infermieri dall’India per rinforzare gli ospedali. E dice che l’obiettivo della Legge di Bilancio è «portare a casa qualcosa di buono per il personale». Sulle assunzioni nel 2025, però, spiega: «Avevo parlato di piano pluriennale. Del resto, le Regioni ci devono ancora mandare il loro di piano triennale di assunzioni previsto dal decreto sulle liste di attesa. Ci devono ancora dire di quante risorse hanno bisogno». E aggiunge che le Regioni «ci devono ancora mandare il loro di piano triennale di assunzioni previsto dal decreto sulle liste di attesa». Mentre gli infermieri «avranno una nuova indennità di specificità».

La viceministra indiana

Poi Schillaci spiega il piano per gli infermieri dall’India: «Al recente G7 della Salute ho parlato con la viceministra indiana. Nel suo Paese ci sono ben 3,3 milioni di infermieri, tantissimi. Vogliamo portarne qua, intanto, circa 10 mila. L’idea è di farli reclutare direttamente dalle Regioni e qualcuno si sta già muovendo per metterli in corsia, ad esempio la Campania. Noi facciamo da un tramite, magari per verificare con le autorità consolari l’effettiva conoscenza della nostra lingua di chi vuole lavorare in Italia. Sulla formazione professionale non ci sono problemi, in India è buona. Da noi mancano 30 mila infermieri e siamo tra gli Stati che li pagano peggio. Vanno rivalutati gli stipendi e date nuove mansioni».

La spesa farmaceutica

E sulla spesa farmaceutica che cresce di 3 miliardi l’anno e rischia di mangiarsi gli stanziamenti replica: «La crescita deriva soprattutto dai costi dei nuovi farmaci, che curano sempre meglio malattie gravi. Il nostro è un sistema universalistico, praticamente senza paragoni in Europa salvo l’Inghilterra, e queste terapie le diamo a tutti. Io non voglio privatizzare niente e anzi difendo l’articolo 32 della Costituzione. Dobbiamo fare un patto sulla salute, mettendo al centro la prevenzione. Se vogliamo che il sistema resti gratuito e continui a garantire questi farmaci, dobbiamo fare in modo che si ammalino meno persone evitando le malattie che si possono prevenire. Le risorse per la sanità non saranno mai infinite». Infine, sulle liste d’attesa: «Alziamo il tetto di spesa per i privati convenzionati, dove i cittadini vanno gratis. Sto da sempre dalla parte dei più deboli. Da quella degli indiani, non dei cowboy».

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