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Elkann diserta la Commissione, Schlein attacca: «Atteggiamento da stigmatizzare, dice che non ci sono novità ma già si parla di licenziamenti»

30 Ottobre 2024 - 14:36 Filippo di Chio
elly schlein john elkann stellantis
elly schlein john elkann stellantis
La segretaria dem critica l'atteggiamento del presidente di Stellantis. Poi affonda su Meloni: «Perso troppo tempo in chiacchiere»

Sul «no» di John Elkann a riferire in Parlamento sulla crisi dell’automotive, le forze politiche sembrano quasi fare fronte comune. Dopo le parole indignate del presidente della Camera Lorenzo Fontana, che ieri in una nota aveva sottolineato che «scavalcare il Parlamento sarebbe un atto grave», è arrivato anche l’attacco della segretaria del Pd Elly Schlein. «Occorre stigmatizzare l’atteggiamento del presidente di Stellantis», ha detto la leader dem. Affondando la lama soprattutto contro l’atteggiamento di Elkann, che avrebbe snobbato la convocazione «adducendo la motivazione che non ci sarebbero novità» con la sua lettera al presidente della commissione Attività Produttive di Montecitorio, Alberto Gusmeroli.

Stellantis e la necessità di «un piano industriale solido»

L’indignazione di Elly Schlein nasce dal presunto comportamento “doppio” dei vertici di Stellantis. All’assenza di «aggiornamenti» rispetto all’audizione del Ceo Carlos Tavares in data 11 ottobre, di cui parla lo stesso Elkann, farebbero da contraltare le stesse dichiarazioni dell’amministratore delegato di Stellantis. «Solo quattro giorni dopo la sua audizione, l’amministratore delegato Tavares ha cominciato a parlare alla radio di non escludere licenziamenti» ha detto Schlein in commissione Attività Produttive, che oggi mercoledì 30 ottobre si riuniva con quella Industria del Senato. Secondo la segretaria del Pd, il colosso automobilistico dovrebbe presentare «un solido piano industriale su ricerca e sviluppo», allo scopo di «riportare le produzioni in Italia». Un tema sul quale, ha sottolineato Schlein, «purtroppo non abbiamo ricevuto risposte precise» nel faccia a faccia con Tavares. E aggiungendo: «Non vediamo più un investimento serio nel nostro Paese». Al contrario, ha continuato, andrebbero nella direzione della smobilitazione numerosi segnali: «la vendita di Camau e lo stop incomprensibile al progetto della Gigafactory di Termoli».

Il governo sotto i riflettori: «Serve tavolo permanente con Stellantis»

Ma il fronte comune è solo apparente. Elly Schlein ne ha anche per il governo, cui si era appellato direttamente nella sua lettera lo stesso Elkann dicendosi disponibile a un confronto diretto con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Da parte del governo c’è stato un taglio incredibile ed inspiegabile di 4,6 miliardi del fondo dell’automotive», ha insistito la segretaria dem. E proprio all’esecutivo Schlein ha chiesto di accelerare le operazioni verso «incentivi stabili maggiormente sul lato dell’offerta». Un obiettivo ancora non raggiunto perché – ha contestato – si sarebbe «perso molto tempo sulle chiacchiere sul milione di auto e sul secondo produttore». E per coordinare le prossime mosse in maniera più efficiente Elly Schlein ha proposto lo spostamento del «tavolo permanente con Stellantis a Palazzo Chigi».

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