Torino, legata e torturata dal compagno, dalla suocera e dal figlio di 8 anni: «Ma sono ancora innamorata»

Una donna di 69 anni e suo figlio di 39 sono stati condannati a Torino per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e sequestro di persona nei confronti della nuora della madre, nonché compagna del 39enne. Una famiglia borghese, una vita apparentemente tranquilla, alle porte di Torino: lui, impiegato alla Ferrero e la madre pensionata, come ricostruisce La Stampa. Ma dietro questa facciata, c’era l’incubo quotidiano per la donna, vittima di continui abusi fisici e psicologici. Lunedì, entrambi hanno patteggiato rispettivamente un anno e un anno e mezzo di carcere per gli atti di violenza e vessazione. Descritti dal pubblico ministero come un calvario che aveva ridotto la vittima in «condizioni insopportabili».

Le violenze

I due imputati hanno ricevuto la sospensione condizionale della pena e non finiranno in carcere. Lui è libero con braccialetto elettronico e, assieme alla madre, dovrà seguire corsi antiviolenza. Potrà continuare a vedere il figlio, ma solo in luoghi neutri. Gli episodi risalgono al 2022. Ma la gravità delle violenze è culminata a partire da febbraio di quest’anno. La donna sarebbe stata legata a una sedia, presa a morsi, picchiata e insultata, con la suocera e il compagno che si sarebbero alternati nelle vessazioni. In un caso, la vittima era riuscita a minacciare di chiamare i carabinieri, ma il compagno ha chiamato l’anziana madre, che l’ha costretta a «inginocchiarsi e chiedere scusa» per poi proseguire con le vessazioni.

Ancora innamorata

Ad aggravare la situazione è la presenza del figlio di 8 anni della coppia che, in alcuni episodi, ha assistito alle violenze ed è stato costretto dal padre a picchiare la madre. Che però è ancora «innamorata di lui», come ha confidato.