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Università, su Nature l’appello dal mondo accademico: «L’estrema destra in Europa minaccia la ricerca»

30 Ottobre 2024 - 23:45 Antonio Di Noto
ricerca scientifica università allarme accademici
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Secondo gli esperti citati dalla rivista scientifica, l'ascesa dell'estrema destra mette a repentaglio i fondi alla ricerca scientifica in gran parte del Continente, dai Paesi Bassi all'Italia

L’ascesa dell’estrema destra in Europa sta mettendo a rischio i fondi destinati alla ricerca in tutto il continente. È questo l’allarme lanciato in un articolo su Nature che raccoglie la denuncia del mondo accademico sul disinteresse per la ricerca mostrato dalla politica di Paesi Bassi, Italia, Ungheria, Slovacchia e Croazia. Governi e maggioranze parlamentari di questi Paesi: «Non sono interessati. Si occupano solo di una cosa: l’immigrazione», dichiara Robert-Jan Smits, presidente del consiglio d’amministrazione dell’Università di Eindhoven. A fargli eco è Leonie de Jonge, docente di Politica Europea e Società all’Università di Groningen: «I partiti di estrema destra tipicamente non sono interessati alla ricerca e all’innovazione».

«I tagli all’università del governo Meloni»

Tra gli esempi citati c’è anche quello di un portavoce della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) secondo cui il governo Meloni avrebbe tagliato fondi agli atenei. Taglio che secondo il governo non esiste, dato le stesse cifre sarebbero dovute scomparire con la conclusione di alcuni finanziamenti straordinari, che erano stati stanziati solamente per il 2023. Quando lo scontro era divenuto pubblico, a luglio, alcune fonti del ministero sostenevano, sentite da Open, che il subbuglio dei rettori fosse dovuto anche allo stralcio della norma che consente loro di aumentarsi lo stipendio

Meno soldi alle università olandesi

A preoccupare le università olandesi, invece, sono le politiche del governo di Dick Schoof, forte dell’appoggio parlamentare dell’anti Islam e vincitore delle scorse elezioni Geert Wilders. Il nuovo piano di finanziamento prevede, secondo quanto si legge su Nature, un taglio di un miliardo alle università dei Paesi Bassi. Buona parte dei fondi mancanti verrebbero sottratti da quelli che ora i ricercatori possono usare per aprire le porte degli atenei a collaboratori stranieri. Inoltre, il nuovo governo appare intenzionato a impedire che l’istruzione olandese diventi sempre più internazionale, limitando la possibilità di offrire corsi in inglese, nonostante la loro disponibilità conferisca grande attrattività agli occhi degli studenti internazionali.

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