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Alluvione in Spagna, le incredibili immagini di Copernicus: la mole di detriti invade il Mediterraneo.

Alluvioni Spagna (fonte Copernicus)
Alluvioni Spagna (fonte Copernicus)
Le conseguenze delle intense piogge che hanno colpito le Comunitat di Valencia e dell'Andalusia, viste dai satelliti. Sono 95 i morti e 120mila gli sfollati

Le conseguenze delle incredibili alluvioni che hanno colpito le Comunitat di Valencia e l’Andalusia tra il 29 e il 30 ottobre sono visibili anche dallo spazio. Il satellite Copernicus Sentinel-3 ha scattato un’istantanea della situazione post piogge torrenziali: immense quantità di detriti, in marrone chiaro, sono finite dentro il Mediterraneo. Il Servizio di Gestione delle Emergenze di Copernicus (CEMS) è stato attivato per fornire valutazioni sull’estensione delle inondazioni e sui danni della situazione a Valencia. Il bilancio è di 95 morti e 120.000 gli sfollati. Nel frattempo, il governatore della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, si difende dalle accuse di aver sottovalutato la portata della devastante alluvione che ha devastato la sua regione: «Abbiamo avvisato della situazione già da domenica». Le perturbazioni però continuano: l’agenzia meteorologica statale Aemet ha emesso, su X, il suo livello di allerta più alto per la provincia di Castellon.

La tragedia: «Mia moglie e mia figlia trascinate via davanti a me»

Le ricerche delle dei soccorsi sono ancora in corso tra montagne di detriti, cumuli di auto e metri di fango tra le strade. Il numero dei dispersi è però ancora incerto ha confermato alla radio Cadena Ser la ministra della Difesa, Margarita Robles. Più di mille militari sono impegnati nella regione di Valencia, la più colpita dal fenomeno meteorologico Dana, o gota frìa. Mentre proseguono le ricerche, emergono le prime storie di chi ha perso tutto, famiglia compresa. Antonio Tarazona ha raccontato a El País di come ha visto scomparire tra la forza dell’acqua la moglie Lourdes María García e la figlia di pochi mesi Angeline mentre erano in auto a Paiporta (Valencia). «Lourdes e la bimba sono rimaste nella macchina. Sembrava stabile, ma poi la corrente ha iniziato a portarsela via e l’ultima cosa che ho visto è stato come chiedevano aiuto dal tettuccio», ha raccontato l’uomo di 59 anni. Ieri sera, a circa 24 ore dalla scomparsa della moglie e della figlia, gli è stato notificato il ritrovamento dei loro corpi: «Non ho potuto fare nulla per salvarle», ha dichiarato l’uomo.

Le operazioni delle autorità

I militari dell’Unità di emergenza dell’esercito sono impegnati a liberare 119 strade regionali isolate dal fango e dai detriti portati dalle piogge torrenziali. Le operazioni di salvataggio proseguono anche via aria: oltre 250 persone sono state salvate da elicotteri. Altre 70 via terra. Ci sono però interi paesi sepolti dal fango. Come Paiporta, dove è avvenuta la tragedia raccontata da Antonio Tarazona. Qui si registrano 40 morti e continua da martedì l’interruzione delle forniture idriche ed elettriche. «La necessità più urgente è che vengano a recuperare i cadaveri. Ci sono ancora persone rimaste sotto le macchine. È tutto un disastro indescrivibile», è la richiesta di aiuto di Javier, abitante di Sedaví (Valencia), uno dei comuni spagnoli più colpiti. «Sarebbe prioritario che non si lascino lì cadaveri in decomposizione», ha aggiunto l’uomo, un ex militare, parlando a una reporter di Rtve. L’uomo ha chiesto anche rifornimenti alimentari perché nelle ultime ore i supermercati sono stati presi d’assalto. La Guardia Civil ha dovuto incaricare delle truppe di pattugliare i dintorni dei centri commerciali situati nelle zone colpite per evitare episodi di saccheggi e sciacallaggio. «Cercano oggetti di alto valore e poco ingombranti da poter mettere negli zaini, come computer, telefoni cellulari o profumi di marca», ha riferito un poliziotto. Al momento sono state arrestate 39 persone.

Sanchez e Feijóo a Valencia

Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, e il leader del Partito popolare all’opposizione, Alberto Núñez Feijóo, si recheranno oggi nella Comunità Valenciana per visitare il centro di coordinamento delle emergenze e la zona colpita dai danni che hanno causato almeno 95 morti e un numero indeterminato dispersi nella regione valenciana, in Castiglia-La Mancia e in Andalusia.

Tajani: «Nessun italiano coinvolto»

«Una tragedia che ci ha colpito tantissimo. La Spagna è un popolo fratello. Al momento non abbiamo notizia di italiani coinvolti. Sul cambiamento climatico occorre una riflessione a livello mondiale. I fondamentalismi non servono. Dobbiamo fare come negli Usa: quando arriva il tifone bisogna essere preparati», ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al programma Restart su Rai3.

In copertina: European Union, Copernicus Sentinel-3 I L’immagine ritrae l’enorme quantità di sedimenti riversati nel Mar Mediterraneo dai fiumi della Comunità Valenciana dopo le alluvioni del 29 e 30 ottobre.

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