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La bufala della Marina Australiana e la nave ONG piena di clandestini

31 Ottobre 2024 - 00:53 David Puente
Le navi nella foto sono in realtà due del Giappone e una cinese

Circola una vecchia conoscenza delle bufale contro l’immigrazione e le ONG. Si tratta della foto dove due navi, indicate come imbarcazioni della Marina Australiana, speronano quella che viene indicata come una barca piena di immigrati clandestini gestita da una ONG. In realtà, le imbarcazioni sono giapponesi e cinesi.

Per chi ha fretta

  • Le imbarcazioni non risultano appartenere alla Marina Australiana, ma a quella del Giappone.
  • L’imbarcazione speronata non era una ONG che trasportava immigrati clandestini.
  • Si trattava di un’imbarcazione di attivisti provenienti da Hong Kong.
  • Il fatto è avvenuto in Giappone nel 2012.

Analisi

L’immagine delle tre navi viene accompagnata dal seguente testo:

Marina Australiana: dopo aver intimato l’ALT e non essere stati ascoltati, i due pattugliatori bloccano la nave ONG. Rientrati nel porto più vicino, i clandestini imbarcati in una seconda nave e rispediti al mittente. La nave ONG è stata sequestrata per la demolizione e l’equipaggio arrestato.

Bufala datata

Il testo è una sintesi di quello circolato nel 2020:

Senza troppi patemi d’animo, dopo la richiesta caduta nel vuoto di fermarsi per essere abbordata dalla Marina Militare Australiana; dopo aver intimato l’ALT “spegnete i motori” e non essere stati ascoltati; i due pattugliatori, pur avendone il diritto di far fuoco sul natante della ONG, hanno preferito speronarla e non consentirle più la navigazione. Rientrati nel porto più vicino, i clandestini imbarcati in una seconda nave e rispediti al mittente. La nave ONG è stata sequestrata per la demolizione e l’equipaggio arrestato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Il comandante, oltre ai vari reati contestati a tutti, ha ottenuto l’aggravante della recidiva e gli è stato revocato il diritto di navigazione nelle acque australi. L’ armatore della ONG è stato condannato a risarcire le spese di riparazione dei due mezzi militari. Pragmatismo, serietà, tolleranza zero. Da noi, in Italia, Rachele viene invitata all’università per tenere lezioni ed ospite retribuita nei talk show radical chic.

Il fatto del 2012

Entrambe le navi ai lati riportano ai fianchi il logo della Japan Coast Guard e quella a sinistra riporta il codice PS 11: si tratta della JCG Muzuki. Di fatto, le imbarcazioni nella foto non sono affatto appartenenti alla Marina Australiana.

La foto viene usata per raccontare lo scontro tra Cina e Giappone per le isole Diaoyu-Senkaku, nel Mar Cinese Orientale. L’imbarcazione speronata è la cinese Minjinyu 5179, una nave di attivisti con bandiere cinesi provenienti da Hong Kong che avevano come scopo contestare il possesso delle isole da parte di Tokio. Il fatto era avvenuto nel 2012, come riportato in un video del canale Youtube di The Japan Times:

Footage shot by the Japan Coast Guard of its failed attempts to prevent Chinese activists from landing on the Senkaku Islands on Aug. 15, 2012. Video edited and abridged by The Japan Times.

Conclusioni

La foto diffusa online non ha nulla a che vedere con la Marina Australiana. La vicenda non riguardava neanche una ONG, ma due navi della Marina del Giappone che intervenivano contro un’imbarcazione di attivisti provenienti da Hong Kong.

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