Elezioni Emilia-Romagna 2024, la guida completa: chi sono i candidati e cosa dicono i sondaggi
Dopo il voto in Liguria, tocca a Emilia-Romagna e Umbria rinnovare i Consigli regionali e i presidenti delle giunte. In entrambe le Regioni, le urne saranno aperte dalle ore 7 alle 23 del 17 novembre e dalle ore 7 alle 15 del 18 novembre. La tornata dell’Emilia-Romagna, in realtà, è stata anticipata di un anno rispetto alla naturale scadenza della legislatura, prevista nel 2025.
Perché si vota con un anno di anticipo in Emilia-Romagna?
Alle elezioni europee dello scorso giugno, Stefano Bonaccini ha raccolto la cifra record di 389 mila preferenze. Un risultato secondo solo a quello di Antonio Decaro nel Partito democratico: il sindaco di Bari ha ottenuto quasi mezzo milione di voti al Sud, mentre il governatore dell’Emilia-Romagna ha sbancato la circoscrizione Nord-Est. Data l’incompatibilità dei due incarichi, Bonaccini ha lasciato la presidenza della Regione, volando a Bruxelles per il mandato da Europarlamentare. La vicepresidente dell’Emilia-Romagna Irene Priolo ha assunto le sue funzioni pro tempore.
Chi sono i candidati alle elezioni regionali liguri del 2024?
Il campo larghissimo per De Pascale
Sono circa 3 milioni e mezzo i cittadini aventi diritto di voto, in Emilia-Romagna. A contendersi quelle schede ci saranno tre sfidanti: Michele De Pascale, per il centrosinistra, Elena Ugolini, per il centrodestra, e Federico Serra, per l’estrema sinistra. Il primo, in un territorio che dal 1970 non ha mai espresso un presidente di centrodestra, è il candidato favorito. De Pascale è sindaco di Ravenna dal 2016, mentre dal 2018 presiede l’Unione delle province d’Italia. È considerato un riformista e, alle primarie del 2023 del Partito democratico, ha abbracciato la mozione Bonaccini. Nonostante la vittoria di Elly Schlein, un anno più tardi è stato comunque designato come candidato, all’unanimità, dalla direzione regionale del Pd. A differenza della Liguria, anche alla luce della sconfitta di Andrea Orlando da parte di Marco Bucci per soli 8mila voti, i renziani dovrebbero far parte della coalizione, in coabitazione con i 5 stelle. Le altre liste a supporto sono Alleanza verdi sinistra, che include anche i civatiani di Possibile, e i Riformisti, tra cui compaiono gli esponenti di Azione e +Europa, e una civica.
Elena Ugolini e gli altri sfidanti
Il centrodestra, invece, ha schierato l’indipendente di area Ugolini. Già sottosegretaria all’Istruzione durante il governo Monti, è preside dal 1993 delle scuole paritarie d’eccellenza Malpighi, a Bologna. È la prima tornata nella quale si misura e a supportarla ci saranno Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, con Noi moderati in partenership, Unione di centro, Alternativa popolare, Indipendenza e il Popolo della famiglia, oltre a una civica. Il terzo candidato alle elezioni regionali emiliano-romagnole è Serra, sindacalista dell’Unione sindacale di base e attivo in alcune cooperative sociali. Per lanciare la sua corsa, hanno raggiunto un accordo Potere al popolo, Partito comunista italiano e Rifondazione comunista, unitisi nella lista comune Emilia-Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro. All’ultimo si è unito alla corsa anche Luca Teodori, candidato della lista civica “Lealtà, Coerenza, Verità”, commerciante ferrarese e che si dichiara ex elettore della Lega con un approccio “critico” soprattutto sulla gestione di Covid e post Covid. A Bologna Today ha dichiarato: «Non avremmo acquistato ulteriori 500.000 dosi di vaccino Covid, riteniamo necessario comparare lo stato di salute di vaccinati e non vaccinati».
Come si vota alle elezioni regionali?
Tessera elettorale e documento di identità alla mano: i cittadini emiliano-romagnoli che domenica 17 o lunedì 18 novembre si presenteranno ai seggi avranno a disposizione diverse opzioni di voto. Innanzitutto, potranno esprimere una preferenza soltanto per il candidato presidente, barrando il rettangolo in cui compare il suo nome. Oppure, potranno anche scegliere di votare per una lista specifica, segnando il simbolo relativo. Sarà ammesso anche il voto disgiunto, ovvero l’espressione della preferenza per un candidato presidente e una lista che non fa parte della sua coalizione. Inoltre, per il ruolo di consiglieri regionali, l’elettore potrà indicare fino a due candidati presenti nella stessa lista. Nel caso in cui il cittadino decida di esprimere entrambe le preferenze, queste devono riguardare due candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.
Sondaggi e possibili scenari delle elezioni Emilia-Romagna 2024
L’elezione del presidente della Regione Emilia-Romagna è diretta, ovvero vincerà chi otterrà un voto in più degli altri candidati, senza bisogno di un eventuale ballottaggio. Se un candidato presidente non raggiunge il 5% dei voti, si attiva una soglia di sbarramento al 3% delle liste a lui collegate. Tutti i sondaggi realizzati assegnano la vittoria a De Pascale. Il suo comitato ha commissionato una rilevazione a Youtrend, secondo cui otterrebbe il 56,8% delle preferenze, contro il 43,2% per la Ugolini. Il comitato della candidata del centrodestra, invece, ha assegnato il compito di una prima rilevazione all’istituto Noto: anche in questo caso, però, la maggior parte delle preferenze risulta a sostegno di De Pascale, con il 52,0%, contro il 44,0% per Ugolini. In ogni sondaggio, la forza politica più suffragata è il Pd, con ampissimi margini su tutte le altre.