Gli sci vicino alla bara, la chiesa gremita e quel progetto per le piste sicure: l’ultimo saluto commosso a Matilde Lorenzi – Il video
Uno sci, portato dalla sorella Lucrezia, con sopra la scritta Matilde Lorenzi, è stato posato sull’altare ed è rimasto per tutto il funerale accanto alla bara della 19enne morta in un incidente in allenamento in Val Senales. Tanta commozione e larga partecipazione nella chiesa di San Lorenzo di Giaveno, in provincia di Torino, per l’ultima saluto alla giovane campionessa. Il vescovo ausiliare di Torino Alessandro Giraudo nell’omelia, parlando del dolore dato dalla morte, ha detto che è «un dolore che mai ci abbandona. Che assomiglia a quelle bende e a quel sudario, in cui era avvolto il corpo di Lazzaro». «Dolore – ha proseguito – segno di ciò che dà sapore alla vita: ed è il coraggio di amare. Dolore che oggi Dio ci chiede di vivere con lui. È ciò che sappiamo ora essere il nostro modo di accostare questa oscurità. Per noi adesso c’è solo questa oscurità, per Matilde si è accesa una luce infinita. Quella luce che illuminava quella pista è diventata la luce senza tramonto, non c’è più notte. C’è vita. Non ci sono più promesse né vittorie, c’è la vittoria sulla morte, sulla paura, sul dubbio. Matilde ci indica di cercare questa luce, lo ha fatto con tutta la sua vita, la sua forza, il suo carattere, le sue fragilità». Sulla morte della giovane, avvenuta dopo una caduta sulla pista rossa Grawand n.1 in Val Senales non ci sono responsabilità penali. I genitori organizzeranno, per la sicurezza sugli sci, un progetto di sensibilizzazione.
Il saluto di mamma Elena e papà Adolfo: «Una fortuna esser i tuoi genitori». La sorella: «Buona discesa libera Matildina»
«Hai voluto arrivare di fretta, il 15 novembre 2004: eri nata velocemente e adesso hai deciso di andartene via di fretta. Voglio solo ringraziarti, perché io e papà abbiamo avuto la fortuna di essere stati scelti da te come genitori», ha detto la mamma di Matilde, ai funerali della figlia. «Eri riservata – ha proseguito la madre, rivolgendosi ancora alla figlia in chiesa – ti aprivi con calma, ci hai donato tantissimo. Te ne siamo grati. Devi continuare a sciare là dove sei. Ti adoro. Grazie Matilde». Il padre Adolfo è tornato sul tema della sicurezza sulle piste, come finora ha fatto dai primi momenti dopo l’incidente. «Matilde con la sua scomparsa – ha ribadito – ci hai chiamato a fare un duro lavoro, che dovrà essere fatto da tutti, insieme. Per questo busseremo a tutte le porte. Il progetto che porteremo avanti la manterrà in vita per tutti noi». Una locandina del progetto sulla sicurezza nelle piste è stata diffusa proprio in questa giornata in paese. Nella cerimonia anche la sorella Lucrezia ha ricordato la ragazza: «Ci lasci un vuoto immenso, devastante, mi manca l’aria da lunedì. Sono sicura che sarai proprio tu a guidarmi nelle mie scelte. Sono immensamente grata di averti avuta come sorella. Buona discesa libera Matildina».
(in copertina video Ansa/ Le parole del sindaco di Valgioie, paese natale di Matilde, fuori dalla parrocchia di San Lorenzo a Giaveno)