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La federazione internazionale Lgbtqia+ sospende l’associazione di Israele: «Solidarietà alla Palestina»

31 Ottobre 2024 - 21:30 Ygnazia Cigna
ilga revoca associazione lgbtqia+ israele
ilga revoca associazione lgbtqia+ israele
Revocata anche la candidatura a tenere la conferenza annuale della federazione a Tel Aviv

In una mossa senza precedenti, l’Ilga World, la federazione internazionale a sostegno dei diritti lgbtqia+, ha deciso di sospendere l’adesione dell’Aguda, la principale organizzazione lgbtqia+ in Israele, revocando anche la candidatura a tenere la conferenza annuale della federazione a Tel Aviv. La decisione, espressa attraverso un comunicato dell’Ilga, riflette «un’inequivocabile solidarietà per il popolo palestinese» e risponde alle pressioni dei membri, che hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla possibilità di ospitare l’evento in Israele. La sospensione arriva, infatti, dopo una petizione d’emergenza firmata da oltre 90 organizzazioni che si sono dichiarate «scioccate» dall’idea di una conferenza sui diritti lgbtqia+ in Israele. In risposta, la federazione si è scusata.

Le scuse di Ilga Europe

«Sappiamo che vedere la candidatura di Tel Aviv presa in considerazione ha provocato rabbia e danni alle nostre comunità», si legge nella nota dell’Ilga World. «Le nostre scuse vanno ai nostri membri, alle nostre organizzazioni ospitanti e alle nostre comunità globali, e in particolare a quelle in Sudafrica, che presto ospiteranno il movimento globale per la nostra prossima Conferenza mondiale. Riconosciamo l’esperienza storica con l’apartheid e il colonialismo in Sudafrica», proseguono. Tra i punti contestati dalle organizzazioni c’era anche la proposta di includere Amir Ohana, primo speaker della Knesset dichiaratamente gay e membro del Likud, il partito di destra del primo ministro Benjamin Netanyahu. La sua partecipazione è stata interpretata dai firmatari della mozione come un «sostegno diretto al regime israeliano». E hanno criticato l’idea di tenere la conferenza in quella che hanno definito «la capitale di uno stato di apartheid». Da qui la sospensione delll’Aguda da parte dell’Ilga in attesa che il consiglio direttivo verifichi la sua conformità con la Costituzione dell’organizzazione.

La replica di Aguda: «Profonda delusione»

Non si è fatta attendere la replica dell’associazione lgbtqia+ israeliana Aguda che, come riporta Hareetz, ha espresso «profonda delusione», dichiarando che «per 50 anni abbiamo sostenuto i diritti in Israele, inclusa l’assistenza a persone lgbtqia+ arabe e a richiedenti asilo palestinesi perseguitati per la loro identità di genere o orientamento sessuale». L’associazione, ricorda, inoltre di aver partecipato attivamente alle proteste contro Netanyahu, ritenendo che il suo governo stia minacciande gravemente i diritti lgbtqia+ in Israele. Aspetti non sufficienti al momento per frenare il colpo simbolico (e non solo) contro l’Aguda israeliana che ora si trova ad affrontare l’isolamento da parte della principale federazione internazionale in tema di diritti civili.

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