Inchiesta dossieraggi Milano, un arrestato all’interrogatorio con il gip: «Facevo report, temo per la mia incolumità e quella della mia famiglia»
Sono iniziati gli interrogatori di garanzia davanti al gip Fabrizio Filice e già arrivano le prime ammissioni nell’ambito dell‘inchiesta sui presunti dossieraggi in cui sono coinvolti l’agenzia investigativa Equalize e l’ex super-poliziotto Carmine Gallo. La società, del presidente autosospeso della Fondazione Fiera Milano l’indagato Enrico Pazzalli, avrebbe avuto accesso in maniera abusiva a banche dati protette e avrebbe offerte dei dossier ai suoi clienti. «Temo per l’incolumità mia e della mia famiglia, mi passavano i dati e io facevo i report, eseguivo», il senso delle dichiarazioni rese da Massimiliano Camponovo, come riporta Ansa. Camponovo è uno dei 4 arrestati, insieme a Gallo, l’hacker Samuele Calamucci e un’altra persona.
L’interrogatorio del poliziotto Malerba
«Sì, facevo gli accessi abusivi per i dati, nell’ambito di un rapporto di scambio di favori», avrebbe risposto così alle domande del gip Marco Malerba, poliziotto del commissariato di Rho-Pero, sospeso con misura cautelare dal giudice. Lo riferiscono le agenzie. Malerba è difeso dall’avvocato Pietro Romano. Il poliziotto è accusato di aver venduto al gruppo di Equalize informazioni sensibili con accessi abusivi alle banche dati. I favori a cui accenna gli sarebbero stati chiesti dal suo capo, Gallo.
Gallo e Calamucci non rispondono
«Sono un servitore dello stato, parlerò ai pm per dimostrare la mia innocenza», è ciò che avrebbe detto Carmine Gallo al gip durante il suo interrogatorio di garanzia. Dichiarazioni spontanee accompagnate dal silenzio: Gallo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche l’hacker Calamucci non ha risposto ma ha fornito dichiarazioni in un documento scritto.
In copertina: ANSA/MATTEO CORNER I Carmine Gallo agli interrogatori di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sui dossieraggi illegali, Milano 31 Ottobre 2024.