Marco Gattuso, chi è il giudice di Bologna che ha rinviato alla Cgue il decreto paesi sicuri
Marco Gattuso, 60 anni, è il giudice di Bologna che ha rinviato il decreto paesi sicuri alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il rinvio pregiudiziale servirà a stabilire la conformità del provvedimento del governo Meloni alla legislazione e alle sentenze dell’Ue. Esperto di diritto di famiglia e iscritto a Magistratura Democratica, Gattuso si è speso spesso a favore dei diritti delle persone Lgbtqia+ e dei figli delle coppie omogenitoriali. È intervenuto su unioni civili, Gestazione per altri (Gpa) e divieti di trascrizione degli atti di nascita di figli di genitori dello stesso sesso. La sua decisione, dicono i colleghi secondo quanto riporta il Corriere della Sera, è stata «la più moderata». Perché il suo collegio avrebbe anche potuto disapplicare la norma e negare il rimpatrio del richiedente asilo.
La Gestazione per altri
Gattuso nel 2019 scrisse una lettera aperta al presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. All’epoca in Regione si discuteva una legge contro l’omofobia e i cattolici del Partito Democratico cercarono di far passare un emendamento che equiparava la Gpa alla violenza di genere: «Sono un giudice del Tribunale di Bologna e insieme al mio compagno, con cui sono unito civilmente, sono papà di un bambino di quasi cinque anni, nato in California grazie a una gestazione per altre o altri. La scelta di vietarla in Italia può essere condivisa o può essere discussa, ma l’assimilazione a violenza assume un’inaccettabile connotazione ideologica, da Stato etico, che offende innanzitutto la dignità dei bambini». Un anno fa invece ha firmato un documento che si intitolava «Il diritto stia dalla parte di bambini e bambine». Su Questione Giustizia ha scritto molti interventi all’epoca del divieto di fecondazione eterologa.
Il giudice e l’immigrazione
«Abbiamo fatto nascere nostro figlio nel pieno rispetto delle leggi italiane, che impediscono la gpa in Italia ma certo non all’estero, e delle leggi americane, dove la gpa è ritenuta, sin dal 1993, un esercizio della autodeterminazione della donna», scriveva ancora Gattuso. E ancora: «La nostra gestante non è né ha mai voluto essere “madre” di nostro figlio (con cui non ha alcun legame genetico) e anche quando lo aveva in grembo lo indicava ai suoi figli non come un loro fratello, ma come nostro figlio». Gattuso ha anche partecipato lo scorso 12aprile, all’Università Roma Tre, al convegno sul tema «Immigrazione in Europa e diritti fondamentali. Quale progetto per la prossima legislatura europea?» organizzato da Medel, (Magistrats européens pour la Démocratie et les Libertés) del quale fa parte Magistratura democratica. Il panel è stato coordinato da Silvia Albano.