50 miliardi di tasse in più, questa volta una donna inglese non fa tremare i mercati. Niente panico per la manovra di Rachel Reeves, al contrario di quel che accadde con la Truss
La manovra presentata dal cancelliere dello scacchiere Rachel Reeves – una legge di bilancio austera che prova a risanare le casse dello Stato – comprende un aumento delle tasse di 40 miliardi di sterline (pari a circa 50 miliardi di euro). L’obiettivo, come anticipato, è quello di risolvere il problema delle finanze pubbliche e consentire maggiori investimenti nei servizi pubblici. Il mercato azionario e gli investitori sono rimasti molto calmi alla luce di questo nuovo budget, con un atteggiamento diverso dalle turbolenze verificatesi nel 2022. Anche il mercato obbligazionario non ha reagito male anche se sui titoli di stato qualche segnale negativo si è visto. Perché?
Il Tesoro britannico stringe i cordoni ma emette nuovi titoli pubblici per pagare il deficit
La manovra draconiana da sola non basta. È vero che è un budget austero, al contrario dei tagli delle tasse che propose Liz Truss – decisione cui il mercato reagì con violenza e che fece guadagnare, lo ricorderete, all’ex premier l’infausta copertina dell’Economist “Britaly” – ma nel contempo il Tesoro britannico ha bisogno di qualcosa in più. Per questo ha annunciato un marcato aumento delle emissioni per finanziare il deficit per l’anno fiscale corrente che finisce a inizio aprile, raggiungendo i 300 miliardi di sterline, dato al di sopra di quelle che erano le stime degli analisti. Se vendi più titoli di Stato perché hai bisogno di finanziarti, devi convincere gli investitori a comprare quei titoli e quindi sei destinato a pagare interessi più lauti.
Crescono gli interessi sul debito ma non c’è preoccupazione per la tenuta dei conti pubblici
È stata questa la decisione che ha portato al rialzo, sui massimi di quest’anno, dei rendimenti del Gilt, titolo di stato decennale britannico. Rendimenti che erano saliti, spaventando tutta Europa, anche nel settembre 2022 con Truss ma la ragione, come scritto sopra, era completamente differente. L’ex Primo Ministro conservatore aveva annunciato – al contrario – miliardi di tagli fiscali senza alcun tipo di copertura. Il mercato aveva reagito in modo così severo da minacciare di destabilizzare i fondi pensione nel Regno Unito, richiedendo un intervento d’urgenza della Banca centrale inglese e forzando Truss a fare marcia indietro e dimettersi.
Inflazione sotto il 2 per cento così anche la Bank of England ha raggiunto i suoi obiettivi
Gli analisti sono concordi nel dire che tale volatilità è impossibile si ripeta per varie ragioni, a partire dal fatto che molte politiche chiave erano state già annunciate e che la vendita dei titoli di stato da parte del governo britannico servirà a finanziare una cosa più che necessaria, gli investimenti pubblici. L’inflazione, inoltre, è in netto calo rispetto all’era Truss: l’ultima lettura è all’1,7% rispetto al 10,1% durante la sventurata premiership del 2022. Joe Maher, assistant economist presso Capital Economics, intervistato da CNBC, dice di attendersi investitori «più tolleranti rispetto a politiche fiscali flessibili visto proprio il calo dell’inflazione al 2%, obiettivo della Bank of England, con prospettive di un ulteriore raffreddamento del caro vita».