Rimini, calci e pugni in campo in terza categoria: 9 calciatori squalificati dopo la maxi-rissa

Pugni, calci e insulti. Il campionato di calcio di terza categoria di sabato scorso ha preso una brutta piega durante la partita tra il Real Morciano e l’Academy Riccione, giocata allo stadio di Morciano (Rimini), e sfociata in una maxi rissa. Disordini che hanno portato oggi a un intervento disciplinare pesante da parte della giudice sportiva Maria Luisa Trippitelli, che ha squalificato nove giocatori e un dirigente dell’Academy. E ha poi punito entrambe le società con una multa di 200 euro ciascuna. Qualcuno è finito anche al pronto soccorso. Secondo quanto emerso dalla ricostruzione della giudice Trippitelli, basata sul referto arbitrale, la rissa sarebbe esplosa in seguito a un contrasto di gioco vicino alla bandierina del calcio d’angolo. Uno dei calciatori del Real Morciano avrebbe cercato di allontanarsi rapidamente, ma è caduto ed è stato raggiunto da tre giocatori dell’Academy Riccione, che lo hanno colpito con un pugno in faccia e un calcio sulla schiena mentre cercava di rialzarsi.

«Violate tutte le regole»

Il clima in campo si è in poco tempo surriscaldato, coinvolgendo anche i dirigenti delle due squadre, intervenuti nel tentativo di sedare l’aggressione. Ma uno dei membri dello staff dell’Academy avrebbe invece aggravato la situazione, utilizzando la bandierina da segnalazione per colpire il giocatore avversario già a terra. La giudice Trippitelli ha condannato i comportamenti violenti che – ha sottolineato – «tradiscono lo spirito del gioco del calcio e infondono una visione distorta dell’attività sportiva tra il pubblico e i giovani atleti». Episodi, ha concluso, che «infrangono il Codice di Giustizia Sportiva e violano le più elementari regole della civile convivenza, oltre che rasentare la violazione delle norme penali».