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Enzo Miccio e i gay «peggiori omofobi»: «Ho avuto una fidanzata, mi ha insegnato a baciare»

01 Novembre 2024 - 06:32 Alba Romano
enzo miccio omofobia
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Il wedding planner racconta la sua famiglia e l'omosessualità

Enzo Miccio, wedding planner più famoso d’italia, conduce su Raidue Top, Tutto quanto fa tendenza. E spiega che il suo senso del gusto deriva «dalla mia famiglia e dalla tradizione napoletana. A casa mia, chi citofona si mette a tavola. E poi stare in mezzo al bello è una mia esigenza: io ho bisogno di essere circondato dalla bellezza». Anche se essere gay negli anni della sua giovinezza a Napoli non è stato facile: «La gente che si dava di gomito per strada quando mi incontrava mi faceva male. Ma non ha mai scalfito quello che sono. Me ne sono andato a diciott’anni, sono venuto a Milano», dice oggi in un’intervista a Il Giornale.

La famiglia e l’omosessualità

La sua famiglia, invece, lo ha sempre rispettato: «Anche se vengo da una famiglia molto tradizionale: con una madre che stava a casa e un padre che lavorava e “comandava” se facevi qualcosa di sbagliato lui non parlava neanche, bastava che ti guardasse. L’imperativo è sempre stato, “non portate rogne a casa”. Ma mi hanno accolto, come mio fratello e mia sorella. La gente no. Ma la gente non mi ha mai sconfitto». Per venire a Milano il padre «mi ha prestato i primi soldi per iniziare la mia attività. Ricordo ancora che erano dieci milioni di lire. Prestato… Non li ha mai rivoluti indietro». La sua famiglia ha un’azienda che produce olive e olio. Lui torna spesso a trovare la madre: «Per lei è assurdo avere un figlio che lavora in tv. Nella mia famiglia c’è una parola che troneggia su tutto ed è “riservatezza”. Quindi non guarda mai i miei programmi e non indossa praticamente nulla di ciò che le porto in regalo». È generoso? «Adoro fare regali, mi imbarazza profondamente riceverne».

L’ex fidanzato

Miccio dice che il regalo più bello che gli hanno fatto è la fede del suo ex fidanzato, un medico francese: «Ma oltre ad essere un bellissimo oggetto è la storia che c’è dietro ad essere stupenda. Stavo presentando una delle linee disegnate da me in un tour per gioiellerie. Prima di prendere un aereo per Parigi, in quel periodo li prendevo come taxi, compro due fedi sottilissime nelle quali faccio incidere i nostri nomi. Quando arrivo in Francia e andiamo a cena gli dico “ho un regalo per te”. E lui mi risponde “anch’io”. Anche lui aveva comprato e fatto incidere due fedi. Le sue erano più belle». Dice di non essersi mai sposato perché non è il momento. Invece, sui figli, «non averli è il mio più grande rimpianto».

I peggiori nei confronti dei gay

Spiega perché ha detto che i peggiori nei confronti dei gay sono proprio i gay. «Mi sono stupito tante volte di certi atteggiamenti. Se due persone hanno avuto lo stesso faticoso percorso mi aspetto che tra loro dimostrino più solidarietà, più comprensione. Invece mi sono sentito spesso giudicato proprio da loro». Dice che ha avuto una fidanzata: «Tutto quello che so l’ho imparato da una donna, quando avevo quattordici-quindici anni. Lei ne aveva due più di me. Se bacio bene come dicono (ride, ndr) lo devo a lei. Mi ha insegnato a baciare sui binari della Circumvesuviana di Napoli. Quei pomeriggi li ricordo ancora tutti». Poi a vent’anni il primo fidanzato a Milano: «E da quel momento non sono mai più stato con una donna. Sono sempre stato fidanzato e ho sempre avuto storie lunghe».

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