Anni di abusi su 7 bambine, nei guai un adepto dei Testimoni di Geova: «Una vittima ferita da un coltello»
Un’inchiesta della procura di Firenze arrivata davanti al Gip Gianluca Mancuso accusa un esponente dei Testimoni di Geova. Che avrebbe abusato per anni di sette bambine. Il 41enne era un amico delle famiglie. E una delle piccole è stata anche ferita con un coltello. «È un gioco, non dovete raccontarlo», diceva secondo l’accusa alle bimbe. All’epoca dei fatti l’accusato aveva 31 anni. E le presunte violenze sarebbero andate avanti per 4. La storia è cominciata nel 2014 in una delle Sale del Regno. Ovvero le chiese dei Testimoni di Geova sparse sul territorio. Lì l’uomo ha cominciato a perpetrare il suo «disegno criminoso». Conquistando prima di tutto la fiducia delle famiglie. E poi quella delle minori.
Un rapporto di amicizia
L’allora 31enne, racconta il Quotidiano Nazionale, si proponeva per accompagnarle a casa o fare da baby sitter. Poi, una volta solo, era il momento dei palpeggiamenti, degli strofinamenti e degli atti sessuali veri e propri. Fino allo stupro. L’escalation continuava nei locali della Sala del Regno o a casa dell’uomo. In un’occasione ne ha fatta stendere una sul divano di casa e le ha passato un coltellino sul corpo. Provocandole un taglio sulla caviglia. Poi l’ha stuprata. In un altro ha spiegato alle bambine che quello che facevano era un gioco. Intimando di non raccontare a nessuno quello che succedeva. Perché «tanto nessuno avrebbe fatto caso a quanto detto da delle straniere».
Il rito abbreviato
Ieri gli avvocati dell’uomo Carlita Del Mira e Daniele Regi hanno chiesto il rito abbreviato per il loro assistito, che si presenterà in Aula per dire la sua il prossimo 9 gennaio. Il pm fiorentino Giacomo Pestelli gli contesta il reato di violenza sessuale aggravato dal fatto di averlo commesso approfittando di circostanze di luogo e di tempo, e soprattutto della giovanissima età delle vittime.