Usa 2024, voto anticipato da record: oltre 66 milioni di schede già nell’urna. E Biden scivola sulla «spazzatura» (di Trump)
Mancano quattro giorni all’Election Day americano, ma di schede ne sono già state compilate milioni. In particolare, tra voto per corrispondenza e voto anticipato in presenza nei seggi, già oltre 66 milioni di aventi diritto hanno espresso la loro preferenza. Secondo i dati dello University of Florida Election Lab, 35 milioni di americani hanno già votato di persona, 30 per posta. Questi metodi, secondo gli osservatori, sono in generale preferiti dai democratici. Ma era prevedibile, visto che anche quattro anni fa la tendenza era stata la stessa. Eppure anche grazie a una intensa e capillare campagna repubblicana per invogliare i loro elettori a non attendere il 5 novembre, non sono pochi i sostenitori del Great Old Party ad aver già votato. Di sicuro, la campagna elettorale non è ancora chiusa. Sono numerose le polemiche riguardo a una chiamata durante la quale il presidente americano Joe Biden avrebbe definito «garbage» (spazzatura) i sostenitori di Donald Trump. Un tentativo di correzione della trascrizione ufficiale da parte dei dirigenti dello Studio Ovale non ha fatto altro che rinfocolare la questione.
Le parole di Biden
Per comprendere le parole di Biden bisogna prima fare un passo indietro. Durante uno degli ultimi comizi di Donald Trump a New York, un’ospite – il comico Tony Hinchcliffe – si era riferito a Porto Rico come «un’isola galleggiante di spazzatura». Porto Rico, è bene tenerlo a mente, è un territorio non incorporato degli Stati Uniti: non conta come Stato effettivo, perché non è dotato di propria sovranità, ma fa parte della nazione. In una telefonata di inizio settimana, poi, Biden si era lasciato scappare qualche parolina di troppo. «L’unica spazzatura che vedo galleggiare là fuori sono i suoi sostenitori», aveva detto. «La sua demonizzazione dei latinos è inconcepibile, ed è antiamericana». Almeno, questo era quanto riportava la trascrizione messa a disposizione dagli stenografi ufficiali della Casa Bianca. Un’uscita che già aveva costretto Biden stesso a spiegarsi pubblicamente, tramite i social media. Secondo la sua versione le parole erano riferite alla «retorica d’odio contro Porto Rico», e non ai supporter di Trump in sé.
Il testo modificato
Peccato che, nella trascrizione resa pubblica, le parole siano state cambiate a causa di un intervento diretto dei funzionari del West Wing. Nella citazione originale («The only garbage I see floating out there is his supporters») era infatti stato aggiunto un solo apostrofo: abbastanza per cambiare il senso della dichiarazione. Da supporters la parola si era trasformata in supporter’s: l’uso del genitivo sassone in questo caso starebbe a indicare che «l’unica spazzatura che vede galleggiare è quella dei suoi sostenitori». Riferimento attribuito alle battute di pessimo gusto di Tony Hinchcliffe.
La protesta degli stenografi: «Ora in archivio ci sono versioni diverse»
La modifica, però, non è ovviamente passata inosservata. Soprattutto perché decisa dopo che l’ufficio stampa del presidente aveva conferito con lo stesso Joe Biden. Il fatto costituisce, secondo una mail interna alla Casa Bianca pubblicata da Associated Press, una «violazione grave del protocollo e dell’integrità della trascrizione tra l’ufficio stenografia (che non cambia con l’amministrazione, ndr) e l’ufficio stampa».
Una posizione che ha ribadito anche il supervisore della stenografia di Washington: «Se c’è una differenza di interpretazione, l’ufficio stampa può scegliere di trattenere la trascrizione ma non può modificarla in modo indipendente». Secondo lui, infatti, gli uomini di Biden sarebbero intervenuti sul testo senza avvisare l’ufficio stenografico. «La trascrizione del nostro ufficio, che include gli archivi nazionali, è ora diversa dalla versione modificata e rilasciata al pubblico dallo staff dell’ufficio stampa». Ma per ora la Casa Bianca non sembra fare passi indietro. Il vice portavoce, Andrew Bates, ha ribadito che la modifica è stata apportata per «riflettere nella trascrizione» quello che era l’intento comunicativo di Biden. La commissione di vigilanza della Camera guidato dai repubblicani ha già chiesto alla Casa Bianca di «conservare e preservare tutti i documenti e le comunicazioni interne». E ora si teme l’apertura di un’inchiesta ufficiale.