Il nucleare a Venezia? Il centrodestra litiga sull’impianto a Porto Marghera
E se partisse da Porto Marghera il ritorno dell’energia nucleare in Italia? Da giorni, la località veneziana è finita sulla bocca di ministri e leader di centrodestra. Da una parte, chi la ritiene un luogo ideale per ospitare uno di quei piccoli reattori nucleari modulari che il governo Meloni tanto vorrebbe portare in Italia. Dall’altra, gli amministratori locali, che vanno contro la linea di partito e suggeriscono all’esecutivo di rivolgere le loro attenzioni altrove. A ripercorrere la vicenda è La Stampa, che oggi mette in fila una serie di dichiarazioni arrivate nell’ultima settimana proprio sull’ipotesi di una centrale nucleare a Porto Marghera.
Il «suggerimento» di Renato Brunetta
Ad aprire il caso è stato Renato Brunetta, presidente del Cnel, che nei giorni scorsi era in visita a Venezia per il Venice Hydrogen Forum. «Vista la sua vocazione industriale, Porto Marghera potrebbe essere un sito per il nucleare», ha suggerito l’ex ministro per la Pubblica amministrazione. Tanto è bastato per mandare in allarme gli amministratori locali e scatenare un battibecco tutto interno alle forze politiche di centrodestra. Il ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto, in prima linea per riportare l’energia atomica in Italia, non si è espresso ancora sulla questione.
L’intervento di Urso
Lo ha fatto però il suo collega allo Sviluppo economico, il meloniano Adolfo Urso, che sabato scorso si trovava a Mestre ed è stato incalzato dai giornalisti sulla questione. In primo luogo, il titolare del Mimit ha confermato che entro fine anno arriverà «un disegno di legge sul nucleare» in Consiglio dei ministri. E a proposito della possibilità di realizzare un impianto a Porto Marghera, Urso ha aggiunto: «Certo, Venezia può essere un sito. Confindustria ha detto di voler avanzare richieste in tutta Italia, per consentire alle imprese di essere più competitive».
Il botta e risposta tra Zaia e Tajani
Tra gli oppositori del progetto c’è però Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. «Il mondo è grande, Venezia non ha certo bisogno di un ulteriore dibattito e di un ulteriore progetto», ha detto il governatore leghista. Anzi, secondo Zaia, Venezia dovrebbe essere «l’ultimo sito da prendere in considerazione». Il presidente di regione, che molti danno come possibile futuro sindaco di Venezia, ha comunque detto di essere favorevole al ritorno dell’energia atomica in Italia: «Il nucleare è la tecnologia verso cui indirizzarsi in termini di costi-benefici. Ma l’impatto della proposta di un impianto nucleare a Porto Marghera sarebbe assolutamente devastante, quindi sono del tutto contrario». A rispondergli ci ha pensato ancora una volta un ministro: Antonio Tajani. «Le politiche energetiche del Paese non le decidono i governatori e il nucleare è una scelta strategica per l’Italia», ha chiosato il leader di Forza Italia.
In copertina: Il presidente del Veneto, Luca Zaia (ANSA/Andrea Merola)