Beppe Grillo secondo Crozza: «A Genova siamo diventati il Movimento 5 voti, rivendico il diritto all’estinzione» – Il video
È un Maurizio Crozza caustico quello che prende in giro il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo e l’attuale leader Giuseppe Conte. Durante l’ultima puntata di Fratelli di Crozza, andata in onda sul Nove, il comico genovese ha indossato i panni di Grillo, l’Elevato, ed è partito dal suo ultimo editoriale pubblicato sul suo blog per poi affrontare il crollo dei pentastellati nelle regionali in Liguria: «A Genova, nel mio tempio, siamo diventati Movimento 5 voti. Ai seggi non ci è andato nessuno», dice Crozza-Grillo. «Rivendico il diritto all’estinzione del movimento», sostiene ancora il comico che cita l’articolo sul Movimento compostabile di Grillo. «Sono come Abramo, prendo Isacco e lo sacrifico. Io, l’Eletto, tradito da una pecora. In nessuna religione del mondo è mai successo. Uno straccio di lupo l’aveva anche San Francesco. Io sono l’Elevato». Ma alla domanda della spalla comica, Andrea Zalone, sul perché non sia andato a votare, Crozza-Grillo risponde: «Secondo te io andavo a votare quello zombie di Orlando appoggiato dal mago di Oz? Io ho il diritto di dare il nome alle cose, io creo e disfo. Ho fatto il governo con la Lega, poi con il Pd. Ho detto che Draghi è un grillino. Se Casaleggio mi avesse visto baciare il culo a un banchiere mi avrebbe staccato il Wi-fi».
Grillo e la consulenza al Movimento che non verrà rinnovata da Conte
Allora perché non prende lui la guida del partito? «Ma io sono l’Eletto, è come chiedere a Dio di guidare il Freccia Rossa. Se vinciamo faccio il politico, se perdiamo faccio il comico», spiega Crozza-Grillo. Il comico arriva poi al punto del conflitto tra Conte e Grillo, ovvero l’annuncio del mancato rinnovo del contratto della consulenza comunicativa: 300mila euro che il Movimento versa al fondatore per una collaborazione. «Anche Dio ha creato le zanzare, qualche svista ci sta anche tra noi divini. Solo che le zanzare ti succhiano il sangue, questo mi vuole succhiare 300mila euro l’anno. È il mio reddito di elevanza. E quando si dirà, dal vangelo secondo Crimi, “erano partiti dal Vaffa e i due mandati e al suon di Vaffa si son mandati”. Il sogno è finito andate in pace».