Delitto Meredith Kercher, a Perugia arriva il set della serie tv di Amanda Knox e Monica Lewinsky per Hulu
A 17 anni da quando la villetta di via della Pergola fu teatro dell’omicidio di Meredith Kercher, per il quale la giustizia italiana è stata impegnata in un iter lungo e tortuoso che ha portato alla sola definitiva condanna di Rudy Guede per «concorso in omicidio» e violenza sessuale, a Perugia si tornare a parlare del delitto che sconvolse la città universitaria. Non senza polemiche. Da martedì a venerdì il capoluogo umbro ospiterà il set per le riprese della serie tv Hulu, il canale streaming di Disney, che si occuperà del caso. A produrla, oltre a Monica Lewinsky, protagonista dello scandalo che nel 1998 coinvolse l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, anche Amanda Knox. Proprio la donna che per anni finì alla sbarra con l’accusa di concorso in omicidio della studentessa britannica. Condannata in primo grado insieme a Raffaele Sollecito, scagionata in appello, poi rinviata a giudizio dalla Cassazione, con una nuova condanna e una definitiva (seconda) pronuncia della Cassazione che sancì la sua assoluzione: Knox produrrà ora la serie che intende raccontare quanto accadde nella cittadina umbra e come si trascinò nelle aule di tribunale. Con strascichi che continuano ancora oggi, con la condanna per calunnia a Patrick Lumumba.
La serie tv Hulu sul delitto di Perugia prodotta da Amanda Knox
La serie, viene descritta, «è basata sulla storia vera» di come Knox, all’epoca 22enne, sia stata «erroneamente condannata per l’omicidio di Meredith e descrive la sua odissea di sedici anni per liberarsi». Per ora le riprese sono iniziate a Orvieto, il set si sposterà la prossima settimana a Perugia. Per l’occasione, la produzione ha chiesto e ottenuto il rinvio dell’allestimento delle luminarie natalizie. La notizia ha provocato la rabbia della famiglia di Kercher. «A 17 anni dalla tragica morte di Meredith, ancora adesso continuiamo a parlarne nei luoghi meno appropriati», dice l’avvocato Francesco Maresca, legale italiano della famiglia Kercher, «della vicenda si è parlato per anni nelle aule di giustizia e poi sui set televisivi e cinematografici per iniziativa di vari produttori e della Knox che continua a rimescolare su questa triste vicenda». E conclude: «Ho già detto varie volte che sarebbe opportuno il silenzio e il ricordo ma evidentemente per questa americana sono importanti solo i profitti che ricava da una vicenda di cui si lamenta ma che le ha portato soldi e fama».
I precedenti: film, libri e documentari
Non è certo la prima opera a occuparsi del delitto di Meredith Kercher. Knox scrisse un memoir nel 2013, Waiting To Be Heard, Netflix ha realizzato un documentario sulla vicenda e il canale americano LIfetime ha dedicato un film dal titolo Amanda Knox: Murder on Trial in Italy. La cronaca nera italiana continua quindi ad attirare le attenzioni dei grandi distributori statunitensi. Proprio in questi giorni la serie tv Disney sul delitto di Sarah Scazzi ad Avetrana è finito al centro delle polemiche, coinvolgendo il tribunale di Taranto che in un primo momento ha fatto sospendere la messa in onda dello sceneggiato, ora nuovamente disponibile sulla piattaforma con il nuovo titolo: Qui non è Holywood.