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Bettini lancia Alessandro Onorato per un nuovo soggetto di centrosinistra: «La nuova generazione deve farsi avanti»

03 Novembre 2024 - 13:18 Massimo Ferraro
goffredo bettini alessandro onorato
goffredo bettini alessandro onorato
L'ex parlamentare e influente dirigente Pd a La Stampa parla della necessità di puntare su un campo «a maglie larghe», e fa il nome dell'assessore capitolino che guidò la lista civica per Gualtieri sindaco

Il Partito democratico non basta a se stesso e deve accogliere, costruire, attirare. Pescando soprattutto dall’«enorme pozzo nero dell’astensionismo» e costruendo «un’alleanza elettorale a maglie larghe, che progressivamente si stringa attorno a un contratto elettorale da sottoporre agli elettori». È il pensiero di Goffredo Bettini, già deputato, senatore ed Europarlamentare, per il Pd e prima il Pds, e ora influente e ascoltato dirigente dem privo di incarichi politici. Nell’intervista a La Stampa Bettini promuove la segretaria del Partito democratico ma sottolinea come da soli non si otterrà mai la maggioranza. «Per Elly Schlein spero prosegua sulla strada scelta. Il Pd ha dimostrato di avere grandi risorse. Il gruppo dirigente ha individuato la posizione politica e i temi su cui concentrarsi», ragiona, «non si prendono tutti questi voti se la leadership fosse avvertita come limitata o perdente. Ma non basta il 30 o 35% se si rimane soli: Veltroni conquistò il 34% nel 2008 e qualche mese dopo si dovette dimettere, perché non gli diedero il tempo di allargare e render vincente la sua proposta politica».

L’endorsement ad Alessandro Onorato

Bettini, considerato il facilitatore dell’alleanza giallo-rossa che portò al governo Conte II, rimane convinto che per sfidare il centrodestra il Pd debba costruire una proposta riunendo le opposizioni. «Occorre un ampio soggetto politico liberale, laico, di centro, come fu la Margherita di Rutelli», dice al quotidiano torinese, «non un partito personale ma un’unione di diversi. Dunque benissimo Sala. Benissimo tanti altri sindaci autorevoli, una rete civica sviluppata in ogni territorio ma senza forza nazionale». E fa poi il nome dell’assessore capitolino come volto nuovo e capace di unire: «C’è anche una nuova generazione che si deve fare avanti. Penso a Roma, al capo della lista civica che ha contribuito alla vittoria di Roberto Gualtieri, Alessandro Onorato». Onorato ha 44 anni, è laureato in Economia aziendale, è un imprenditore nel settore della ristorazione e ha il tesserino da giornalista professionista. È stato vicepresidente e assessore a Cultura e Turismo del XIII Municipio dal 2006 al 2008, poi consigliere comunale dal 2008 al 2013, e dal 2013 al 2016, anno nel quale è stato di nuovo eletto in Campidoglio con la Lista Marchini, di cui è stato capogruppo fino al 2021. Ha quindi costruito la civica che ha sostenuto la candidatura di Gualtieri a sindaco della città.

Bettini e Onorato: il precedente

Proprio durante le comunali del 2021, Bettini intervenne per difendere apertamente Onorato dopo alcune critiche arrivate da Carlo Calenda – allora candidato sindaco a Roma – e un articolo del Domani. Il quotidiano scriveva tra le altre cose in un articolo che Onorato è un imprenditore con molte conoscenze, anche nella destra romana. Già all’epoca, il dirigente dem gli riconosceva le qualità per emergere come politico di punta della nuova generazione. «Negli anni passati non avevo avuto occasione di conoscere Alessandro, seppure conoscessi la sua storia e le sue battaglie (non sempre in sintonia con le mie)», diceva all’Ansa, «da quando ha accettato la sfida di questa difficile campagna elettorale amministrativa per Roma, ho avuto l’occasione di incontrarlo e parlarci più volte. È una persona di straordinaria vitalità, intelligenza e correttezza nei comportamenti. Può essere un ‘pezzo’ pregiato di una nuova classe dirigente democratica. Ecco perché lo hanno preso di mira».

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