Chiara Appendino: «Non è il momento di un’alleanza tra Pd e M5s»
«Questo non è il momento per un’alleanza strutturale con il Pd. Prima di ogni altra cosa, il Movimento deve ridarsi un’identità e una visione. Non riusciamo più a parlare agli esclusi, a tante persone in difficoltà, e allora dobbiamo essere più netti e radicali nelle proposte, darci nuove battaglie identitarie». Lo afferma la vicepresidente del M5s Chiara Appendino, intervistata dal Fatto quotidiano. In Liguria, spiega Appendino, il M5s è andato male perché «non siamo riusciti a costruire un progetto per una vera alternativa alla destra degli affari e degli interessi, quella dell’ex presidente regionale Toti». Inoltre «a capo della coalizione non c’era una figura innovativa e credibile per i nostri elettori, che potesse garantire discontinuità. Molti degli elettori del M5S non sono andati a votare proprio per questo, perché non riuscivano a distinguere tra i due campi».
Per l’ex sindaca di Torino «Conte non è certo in discussione. Ma lo ripeto, dobbiamo essere più netti nelle scelte. E in generale non dobbiamo apparire subalterni rispetto al Pd, come talvolta è sembrato». Sulla Costituente «voglio essere chiara: io non penso che il Movimento possa rilanciarsi solo cambiando alcune regole. Per me modificare la norma dei due mandati non è un tabù, mentre penso che il simbolo non si debba toccare. Ma il punto restano l’identità e i temi, e come tornare a parlare ai tanti che non vanno più a votare. La Costituente deve servire a fare chiarezza su questo. Se diventasse solo una battaglia di personalismi, sarebbe un’occasione persa e un grave errore». Infine avverte: «Il rischio è che il M5S diventi insignificante, e che non riesca più a incidere nel Paese, ma io non voglio arrendermi a questo. Penso che abbiamo ancora molte battaglie da fare».