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Il testimone che avrebbe visto Puff Daddy in video hard con celebrità minorenni. Ecco il contratto “del silenzio” per entrare alle feste

04 Novembre 2024 - 16:27 Gabriele Fazio
Puff Daddy, un testimone avrebbe visionato video hard con celebrità minorenni
Puff Daddy, un testimone avrebbe visionato video hard con celebrità minorenni
Il rapper si trova in prigione in attesa del processo, che comincerà a maggio

Nuovi guai per Puff Daddy, mentre si trova in prigione in attesa del processo che comincerà a maggio continuano a circolare storie riguardanti le violenze delle quali parrebbe essersi reso protagonista negli ultimi decenni. Già da qualche settimana gli avvocati del rapper provano a tenere a bada l’ondata di denunce che popolano le prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo, minimizzando la questione, sostenendo si tratti esclusivamente di persone in cerca di notorietà o un facile accordo economico. Dopo essere stati costretti a controbattere le (letteralmente) centinaia di denunce arrivate, ora si comincia ad entrare nella fase delle testimonianze, quella più delicata, quella che potrebbe seriamente compromettere la vita e la carriera di un colosso della discografia come Puff Daddy, Diddy per gli amici, Sean Combs all’anagrafe. La prima proviene da Courtney Burgess, che giovedì ha testimoniato davanti alla giuria popolare del processo a Combs nel distretto meridionale di New York, e al sito NewsNation ha riferito di aver visionato almeno 8 video hard girati da Combs con otto diverse celebrità e almeno due o tre di queste all’epoca dei filmati erano minorenni. Le chiavette USB gli sarebbero state affidate dalla sua ex collega Kim Porter, nonché ex fidanzata di Diddy e madre del figlio Christian e delle gemelle Jessie and D’lila, morta nel 2018 all’improvviso, all’età di 47 anni, per una polmonite. A questo proposito, circa un mese fa su Amazon è comparsa un’autopubblicazione di 58 pagine dal titolo KIM’S LOST WORDS: A journey for justice, from the other side, un presunto memoriale che andrebbe ad aggravare la situazione, già legalmente drammatica, di Puff Daddy, nel quale tra l’altro si farebbe riferimento all’implicazione del rapper nella morte dell’ex modella. L’uomo che ha pubblicato il memoriale ha ammesso a Rolling Stones di non aver fatto in tempo a farlo autenticare, così una volta venuto alla luce a causa delle accuse a Diddy, è stato immediatamente smentito dagli stessi figli del rapper, secondo i quali la madre non avrebbe mai scritto alcun memoriale e le cause della sua morte sarebbero state accertate da un’autopsia. Nonostante ciò l’ex marito di Kim Porter, il cantante Al B. Sure!, avrebbe chiesto la riapertura delle indagini.

Ecco l’accordo di non divulgazione di Diddy

Il sito di gossip TMZ qualche giorno fa ha pubblicato anche il documento fornito da Puff Daddy agli ospiti dei suoi party, un accordo di non divulgazione di nessuna foto o filmato o registrazione che riguardi la persona di Sean Combs e chiunque faccia parte della sua cerchia di amici, senza il suo permesso firmato.

La risposta degli avvocati di Diddy

Gli avvocati di Diddy hanno chiesto a un giudice di limitare le dichiarazioni rilasciate da potenziali testimoni e dai loro avvocati al di fuori del tribunale. I legali del rapper avrebbero perfino parlato di truffa estorsiva e che secondo loro il governo starebbe alimentando il fuoco della cospirazione online e starebbe rendendo impossibile per il proprio cliente ricevere un giusto processo. Nel frattempo Diddy rimane dietro le sbarre, per ben tre volte il tribunale ha rifiutato la sua proposta di cauzione di 50 milioni di dollari. La situazione nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn a New York, considerato tra i peggiori degli Stati Uniti, è grave. Le autorità federali infatti hanno confermato di aver sequestrato droga, armi artigianali e dispositivi elettronici durante un rastrellamento della prigione. Il Bureau of Prisons ha specificato che l’azione non è collegata alla detenzione di Sean Combs, ma la prigione, che ospita 1200 prigionieri, è messa sotto stretta osservazione da quando due uomini sono stati accoltellati a morte durante l’estate. Ma non è tutto, nel carcere che ospita Diddy, succede di tutto: quattro detenuti e una guardia sono stati accusati di aggressione, un uomo è stato accoltellato 44 volte da tre membri di una gang e un altro detenuto è stato accoltellato alla spina dorsale con un punteruolo da ghiaccio improvvisato. All’interno del penitenziario avverrebbero perfino delle corse di auto clandestine, una guardia è stata accusato, per farmene una, di aver aperto il fuoco.

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