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Torino, blitz di Extinction Rebellion alla festa delle Forze armate: identificati alcuni attivisti – Il video

04 Novembre 2024 - 12:13 Alba Romano
Gli eco-attivisti hanno esposto uno striscione con scritto: «Onorano guerre, distruggono terre», per denunciare le scelte del governo Meloni in materia di spese militari e politiche ambientali

Blitz di Extinction Rebellion in piazza Castello a Torino. Prima delle celebrazioni della Festa delle forze armate del 4 novembre, gli eco-attivisti – assicurati con imbracature di sicurezza – hanno esposto uno striscione con la scritta: «Onorano guerre, distruggono terre», dalle impalcature di palazzo Madama. Gli uomini del reparto manovratori della questura del capoluogo piemontese e i vigili del fuoco hanno rimosso il manifesto. L’incursione, spiegano gli ambientalisti, mira a denunciare le scelte del governo Meloni in materia di spese militari e politiche ambientali. Secondo quanto dichiarato dal movimento, la manovra di bilancio prevede uno stanziamento di oltre 30 miliardi per il ministero della Difesa, mentre vengono ridotti i fondi destinati alla prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico. La cerimonia dell’alzabandiera, che era prevista per le 10, ha subito un ritardo di quasi un’ora, a causa della protesta. In piazza erano presenti una decina di manifestanti con una bandiera della Palestina e un altro striscione con scritto “Liberi popoli in libere terre”. Alla cerimonia hanno partecipato autorità civili e militari. La Digos ha identificato alcuni attivisti.

«Siamo qui per ricordare tutte le vittime di guerra»

Gli attivisti ambientali sottolineano, inoltre, come l’Europa stia affrontando una serie di eventi meteorologici estremi, citando le recenti alluvioni che hanno colpito Valencia, Austria, Germania, Slovacchia e l’Emilia Romagna. «Siamo qui, oggi, per ricordare non solo i caduti delle forze armate, ma tutte le vittime civili delle guerre – spiegano da Extinction Rebellion -. Incluse quelle causate dalle nostre stesse scelte politiche, che alimentano conflitti in tutto il mondo e ritardano gli interventi volti ad affrontare il collasso climatico. È tempo di smetterla – concludono – di onorare i caduti dell’esercito nelle guerre che noi stessi finanziamo e interrompere tutti gli investimenti in armamenti e in progetti fossili».

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