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La Dana e le alluvioni in Spagna non c’entrano con la geoingegneria o il cloud seeding in Marocco

05 Novembre 2024 - 13:03 Antonio Di Noto
alluvioni spagna valencia geoingegneria cloud seeding inseminazione artificiale
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L'inseminazione delle nuvole non ha la capacità di dare vita a eventi come la disastrosa goccia fredda che ha portato alle alluvioni in Spagna

«La goccia fredda o Dana che ha provocato le alluvioni in Spagna è stata causata dalla geoingegneria: dall’inseminazione artificiale delle nuvole (o cloud seeding, in inglese)». Questa è la teoria che viene diffusa online da numerosi post sui social media. Come ampiamente spiegato in caso di eventi estremi passati come le alluvioni a Dubai del 2024 e a Firenze nel 1966, il cloud seeding non è in grado di provocare eventi estremi. Per altro, l’articolo che viene usato dai post come prova è costruito in maniera fuorviante dato che fa confusione tra geoingegneria e inseminazione delle nuvole.

Per chi ha fretta:

  • Si sostiene che il cloud seeding o inseminazione delle nuvole in Marocco abbiano causato i nubifragi scaturiti dalla goccia fredda o Dana che ha portato alle alluvioni in Spagna.
  • Il cloud seeding non può generare piogge torrenziali.
  • La Dana di Valencia è un fenomeno naturale che è stato reso più violento dal cambiamento climatico.
  • L’articolo usato come prova non annovera erroneamente l’inseminazione delle nuvole nelle pratiche di geoingegneria.

Analisi

Vediamo lo screenshot di uno dei post oggetto di verifica. L’immagine mostra un accostamento tra due articoli: il primo su un progetto di cloud seeding in Marocco, il secondo sull’alluvione in Spagna. Nella descrizione si legge: 

SAPETE DIRMI COS’È SUCCESSO NEL SUD DELLA SPAGNA? L’APOCALISSE VERIFICATASI ERA STATA GIÀ PREVISTA.

Forse non ci sarebbe neppure bisogno di parlarne. Tutti sanno cos’è accaduto davvero in Spagna. L’apocalisse verificatasi è frutto della geoingegneria, venduta all’immaginario collettivo dei popoli come uno strumento per far piovere dove occorra oltreché per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

È una balla. Anzi, sono due balle. La geoingegneria è uno strumento militare attraverso il quale è possibile piegare paesi, governi e popoli.

È dagli anni ’90 che denunciamo la chiara volontà di spietate multinazionali di imporre colture geneticamente modificate ed impadronirsi dell’intera catena di approvvigionamento alimentare. È dagli anni ’90 che spieghiamo che la geoingegneria viene utilizzata per impossibilitare la coltivazione di prodotti naturali ed imporre gli OGM che godono di brevetto.

Laddove il clima viene reso ostile alle colture naturali, le multinazionali hanno gioco facile nell’imporre colture geneticamente modificate più resistenti a climi ed eventi estremi.

Per convincerci ad adottare tali colture viene perorata la narrazione dei cambiamenti climatici, i quali vengono in realtà fatti percepire localmente attraverso la geoingegneria che provoca eventi estremi.

Nella fattispecie soltanto due mesi fa il quotidiano spagnolo ‘El Tiempo’ documentava i programmi geoingegneristici del Marocco manifestando la preoccupazione iberica di eventi meteorologici estremi proprio nel sud della Spagna.

Potete immaginare quanti agricoltori saranno costretti a cessare la propria attività o sceglieranno di interromperla demotivati dall’impossibilità di fronteggiare eventi estremi come quelli occorsi alla provincia di Valencia.

È questo l’humus delle multinazionali. È questo il solco in cui si muovono per impadronirsi della filiera alimentare ed imporre i propri Ogm brevettati. Il mainstream racconterà ancora una volta puttanate sul cambiamento climatico di origine antropica, nessuno disaminerà il tema da questa nostra prospettiva, dobbiamo farlo noi. Sta a noi risvegliare le coscienze!

alluvioni spagna cloud seeding Hibapress El Tiempo

Quello mostrato a sinistra è un articolo apparso sul sito Hibapress con il seguente titolo: «Il progetto di semina delle nuvole in Marocco preoccupa la Spagna». Questo cita a sua volta un articolo sul sito spagnolo El Tiempo nel quale si legge effettivamente di una presunta minaccia posta alla Spagna dall’inseminazione artificiale delle nuvole in Marocco. Il titolo è: «Los planes de Marruecos con la siembra de nubes y cómo amenazan a España».

L’articolo di El Tiempo

Nell’articolo di El Tiempo si legge del piano del Marocco per l’inseminazione artificiale delle nuvole – pratica nota anche con il termine inglese cloud seeding – con il quale il Paese africano vorrebbe incrementare le precipitazioni del 15%. Da qui, l’articolo fa una serie di speculazioni, sostenendo senza citare prove che l’inseminazione artificiale delle nuvole potrebbe creare «piogge intense» o «siccità inaspettate».

Vi si legge anche che l’alterazione del clima può provocare «un incremento dei fenomeni meteorologici estremi, come tempeste, fulmini, grandinate e persino tornado, secondo quanto evidenziano alcuni esperti». Questa affermazione è coerente con gli avvertimenti degli scienziati che studiano il cambiamento climatico dovuto ai gas serra derivanti dalle attività umane. Ma l’articolo contiene diverse ambiguità.

Geoingegneria e cloud seeding

Infatti, l’inseminazione delle nuvole non è in grado di modificare il clima del pianeta, ma soprattutto non fa parte della geoingegneria, termine che è spesso utilizzato a sproposito per indicare tecniche di modifica del meteo. In altri casi si parla di ingegneria climatica. Ma qual è la differenza tra queste tre? La geoingegneria, spiega il MIT, si riferisce alle soluzioni inventate dall’uomo per limitare l’incremento dei gas serra nell’atmosfera. La parola è utilizzata principalmente per riferirsi alla rimozione artificiale di anidride carbonica dall’atmosfera e alla riflessione dei raggi infrarossi per evitare che questi contribuiscano a riscaldare la Terra. Talvolta ci si riferisce alla geoingegneria come ingegneria climatica. Altro discorso è quello delle tecniche per modificare il meteo, tra cui rientra anche l’inseminazione delle nuvole, come si legge sull’Enciclopedia Britannica.

Il rapporto Unesco sulla geoingegneria citato in maniera fuorviante

L’articolo di El Tiempo fa poi riferimento a un rapporto dell’Unesco, organo dell’Onu, in cui si mette in guardia contro i rischi della geoingegneria. Il rapporto riguarda in effetti l’ingegneria climatica e nello specifico pratiche come l’alterazione della quantità di radiazione solare che viene trattenuta sulla Terra e la cattura di CO2 con sistemi artificiali.

alluvioni spagna cloud seeding Emma Ruttkamp-Bloem Unesco

Viene riportata una vera citazione di Emma Ruttkamp-Bloem, a capo della Commissione dell’UNESCO sull’Etica della Conoscenza Scientifica e la Tecnologia. «L’ingegneria climatica può essere rischiosa, sia nelle sue interazioni con il clima, sia nel suo potenziale di esacerbare i rischi esistenti e introdurne di nuovi. Prima di perseguire queste nuove tecnologie, dobbiamo comprenderne appieno gli effetti e le implicazioni etiche. Ogni dibattito sull’ingegneria climatica deve essere sia etico che politico, riflettendo gli interessi contrastanti tra diverse regioni e comunità». La citazione è corretta, ma posizionata in modo che sembri riferirsi all’inseminazione artificiale delle nuvole, dunque in modo fuorviante per chi legge.

Cos’è e come funziona il cloud seeding o inseminazione delle nuvole

Come avevamo già visto su Open, il cloud seeding è una pratica che ha come obiettivo facilitare le precipitazioni fornendo alle gocce di pioggia dei nuclei di condensazione. Ovvero degli appigli attorno ai quali possano nascere degli agglomerati che poi precipitano al suolo. La tecnica è nata negli anni ’40 e nel tempo la scelta sul materiale delle particelle è ricaduta sullo ioduro d’argento, dato che si lega molto bene alle molecole d’acqua. Altre sostanze molto usate sono il ghiaccio secco e il cloruro di sodio. Tra i vantaggi della tecnica ci sarebbe la possibilità di incrementare la quantità di pioggia e di migliorare la qualità dell’aria, dato che le precipitazioni trascinano con sé anche gli inquinanti. Il problema è che al momento i risultati sono incerti e limitati. Oltretutto i costi del metodo sono piuttosto alti.

Il cloud seeding e le alluvioni in Spagna

Insomma, non ci sono prove che il cloud seeding abbia effetti drastici, inoltre non siamo nemmeno certi che funzioni. Secondo i più ottimisti potrebbe aumentare fino al 15% la quantità di precipitazioni nei giorni successivi all’inseminazione. Difficilmente, quindi, potrebbe portare a violenti temporali come quelli visti in Spagna, dato che questi sono formati dalla differenza di direzione, temperatura e umidità delle masse d’aria che hanno dato vita a una delle gocce fredde più potenti mai viste sulla Penisola Iberica, dove in poche ore è caduta la pioggia che normalmente cade in un anno.

Conclusioni

Il cloud seeding non è in grado di generare eventi come quello in Spagna. Per forza di cose, dunque, la presunta dimostrazione che circola sui social è fallace sotto diversi aspetti.

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