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Banca Progetto (di nuovo) sotto la lente giudiziaria: truffa allo Stato per un prestito di 6,7 milioni con documenti falsi

05 Novembre 2024 - 12:09 Ugo Milano
Tre misure cautelari, di cui due arresti. L'ente riferisce di essere parte lesa e quindi non indagata. Il fratello di un pm antimafia coinvolto nell'inchiesta

Tre misure cautelari, di cui due arresti, sono state eseguite dalla Procura di Brescia legato all’ottenimento fraudolento di un prestito di 6,7 milioni di euro di fondi garantiti dallo Stato tramite documentazione falsa. I due arrestati sono il promotore finanziario per conto di Banca Progetto, Marco Savio, e il suo collaboratore Diego Galli, 56 anni. È stato inoltre imposto l’obbligo alla 34enne Federica Burzio, considerata la factotum del gruppo, di presentarsi alla polizia giudiziaria. Parallelamente, la Procura di Monza sta portando avanti un’indagine correlata con l’esecuzione di ulteriori provvedimenti.

Truffa aggravata, bancarotta e autoriciclaggio

Le accuse contestate sono truffa aggravata, bancarotta e autoriciclaggio. La guardia di finanza ha svolto diverse perquisizioni, anche nella sede di Banca Progetto, dove ha acquisito documenti in relazione alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Dal canto suo, Banca Progetto ha precisato in una nota di essere parte lesa e non indagata, sottolineando la volontà di collaborare con le autorità. Sebbene Marco Savio sia stato arrestato, il fratello Paolo Savio – noto per essere il magistrato della Direzione Nazionale Antimafia – risulta estraneo alle indagini. Inoltre, dal 29 ottobre, Banca Progetto è commissariata da un amministratore giudiziario dopo che è stata aperta un’inchiesta su presunti finanziamenti a società legate alla ‘ndrangheta per oltre 10 milioni di euro. Al momento, si tratterebbe di nove società sotto la lente delle autorità.

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