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Come ha preso Elly Schlein la vittoria di Donald Trump: «Una brutta notizia per l’Europa e l’Italia»

06 Novembre 2024 - 17:08 Alba Romano
«Chi oggi lo festeggia per ragioni di bandiera smetterà presto quando gli effetti di una nuova politica protezionistica colpiranno le imprese anche qui nel nostro Paese», ha detto la segretaria Pd

Donald Trump ha vinto le ultime elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America e per la segretaria del Pd Elly Schlein «è una brutta notizia per l’Europa e una brutta notizia per l’Italia». «Non solo perché anche in questi ultimi giorni ha dichiarato di nuovo la sua ostilità verso l’Unione europea, ma anche per quello che ne conseguirà in termini di politiche economiche», ha dichiarato la segretaria Pd, rispondendo ai giornalisti nel corso di una sua visita a Terni. «Chi oggi lo festeggia per ragioni di bandiera – ha proseguito Schlein – smetterà presto quando gli effetti di una nuova politica protezionistica colpiranno le imprese e in lavoratori in Europa e anche qui nel nostro Paese».

Schlein: «Noi continuiamo a costruire un’alternativa a questa società»

«Noi continuiamo ostinatamente a costruire un’alternativa a questa idea di società qui in Italia», ha dichiarato Schlein, oggi in visita al Polo chimico di Terni e all’Ast. «Devo dire – ha aggiunto – che quello che vediamo non è molto diverso da quello che già stiamo vedendo con l’estrema destra al governo in questo Paese che prometteva di abbattere le accise, invece le alzerà, che prometteva di fare i blocchi navali invece butta 800 milioni degli italiani per deportare otto persone alla volta per poi doverle anche riportare indietro e intanto taglia la sanità pubblica mentre la gente anche qui in Umbria non riesce più a curarsi e intanto blocca il salario minimo in un Paese che ha i salari più bassi d’Europa». «Quindi è chiaro – ha ribadito – che noi continueremo ostinatamente a dare tutto il nostro impegno per costruire un modello diverso, un’idea diversa di società e contribuiremo invece in Europa alla riflessione che oggi serve. Per una vera politica industriale europea, per riuscire a guidare una conversione ecologica visto che oggi si potrà contare meno su altri alleati internazionali in questa importante sfida che è una responsabilità verso le prossime generazioni. E anche dal punto di vista geopolitico oggi l’Europa è a maggior ragione chiamata a puntare sulla propria autonomia strategica anche per contribuire a far finire i conflitti che stanno colpendo duramente i più fragili e che preoccupano tutte le persone».

(foto di repertorio ANSA/ANGELO CARCONI)

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