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⁠Elezioni Usa 2024: Harris e Trump si sfidano per la Casa Bianca – La diretta

06 Novembre 2024 - 03:15 Redazione
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L'election day è arrivato, i sondaggi vedono la candidata democratica e l'ex presidente repubblicano appaiati in un testa a testa. Washington è blindata per il rischio di scontri. Tutti gli aggiornamenti sul sito e sui social di Open

3.20 – La Florida boccia il referendum sull’aborto e sulla marijuana

Gli elettori della Florida bocciano l’inserimento del diritto all’aborto nella Costituzione statale. Si tratta di una vittoria per il governatore repubblicano Ron DeSantis, che manterrà in vigore la legge che vieta l’interruzione volontaria di gravidanza dopo la sesta settimana di gravidanza. L’emendamento 4, che avrebbe annullato il divieto, non ha raggiunto il 60% dei voti necessari, scrive Ap. La misura avrebbe modificato la costituzione dello Stato ampliando l’accesso all’aborto. I cittadini hanno, inoltre, respinto la misura per la legalizzazione della marijuana per uso ricreativo.

3.15 – Trump vince in Ohio e Texas

Trump vince anche in Ohio, 17 delegati, e in Texas dove ne conquista 40.

3.10 – Josh Stein è il nuovo governatore del North Carolina

Josh Stein è il nuovo governatore della Carolina del Nord. Il candidato democratico, attuale procuratore generale dello Stato, ha vinto la corsa contro il rivale Mark Robinson, repubblicano dalla retorica incendiaria. La vittoria di Stein potrebbe essere una buona notizia per i Democratici, che nella corsa alla Casa Bianca potrebbero aver bisogno di vincere anche nella Carolina del Nord, uno dei sette Stati in bilico.

3.02 – Lousiana, Wyoming, North Dakota, South Dakota a Trump. Harris guadagna New York

L’ex presidente guadagna anche Lousiana (8 grandi elettori), Wyoming (3), North Dakota (3) e South Dakota (3), mentre Kamala Harris porta a casa la vittoria nello Stato di New York con 28 grandi elettori.

2.41 – Harris vince in Illinois e Delaware

Due segnali positivi per Kamala Harris arrivano da Illinois e Delaware, dove la candidata democratica porta a casa due vittorie annunciate, guadagnando complessivamente 22 grandi elettori.

2.32 – Trump vince l’Arkansas, Kamala Harris il New Jersey

Assegnati anche l’Arkansas e il New Jersey: il primo, che vale 6 grandi elettori, va a Donald Trump e registra così la terza vittoria consecutiva per i repubblicani. Mentre il New Jersey continua la grande tradizione democratica e – con 14 grandi elettori – va alla vice presidente in carica.

2.10 – Assegnati South Carolina, Massachusetts, Florida, Rhode Island, Connecticut, Tennessee, Oklahoma, Maryland, Alabama, Mississippi

Round di assegnazioni per i due candidati alle presidenziali americane. Donald Trump vince in Florida, Mississippi, Alabama, Oklahoma, Tennessee e South Carolina. Kamala Harris vince invece in Connecticut, Rhode Island, Massachussetts, Maryland. Al momento Harris ottiene 35 grandi elettori e Trump 95.

2.00 – Al momento Trump in vantaggio nel primo Stato chiave: la Georgia

Con il 31% delle schede scrutinate, Donald Trump è avanti del 56% in Georgia mentre Kamala Harris raggiunge il 44,7%. La Georgia è il primo Stato in bilico a chiudere i seggi.

1.35 – Miami diventa la più grande città repubblicana degli Stati Uniti

Netta vittoria di Donald Trump a Miami, in Florida, che diventa così la più grande città degli Stati Uniti dove i Repubblicani superano i Democratici. Nella contea di Miami-Dade, con il 69% delle schede scrutinate, il tycoon è in vantaggio con il 55% delle preferenze contro il 44% di Kamala Harris. Nel 2020, Joe Biden aveva vinto di sette punti percentuali contro Trump.

1.30 – Trump vince anche in West Virginia

Donald Trump vince anche in West Virginia. Il candidato repubblicano si porta così a 23 delegati, contro i 3 raccolti da Kamala Harris.

01.15 – Testa a testa in Georgia

Come ampiamente preannunciato dai sondaggi, è testa a testa tra Trump e Harris in Georgia, uno dei sette Stati in bilico. Con il 3% delle schede scrutinate, il candidato repubblicano è avanti con il 51% delle preferenze contro il 48,5% della rivale democratica.

01.00 – Kentucky e Indiana vanno a Trump, il Vermont a Harris

Ecco i primi Stati assegnati ai due candidati alle presidenziali. Il New York Times ha assegnato la vittoria di Kentucky (8 delegati) e Indiana (11 delegati) a Donald Trump e del Vermont (3 delegati) a Kamala Harris.

00.50 – Posticipata la chiusura dei seggi in alcune contee degli Stati chiave

Mentre si avvicina la chiusura dei seggi nei primi Stati in bilico, sempre più contee annunciano che i seggi rimarranno aperti più a lungo del previsto, così da consentire a tutti di votare.

  • Due circoscrizioni del North Carolina (una nella contea di Burke e una nella contea di Wilson) chiuderanno alle 20 ora locale (2 ora italiana), anziché alle 19.30. La proroga dell’orario di chiusura dei seggi è dovuto a un rallentamento delle operazioni di voto a causa di problemi tecnici.
  • In Georgia, la maggior parte dei seggi elettorali della Georgia chiude all’una ora italiana, ma un giudice statale ha deciso che cinque seggi elettorali possono restare aperti più a lungo «a causa dell’evacuazione resasi necessaria da una minaccia». I cinque seggi, sparsi nell’area metropolitana di Atlanta, rimarranno aperti da 15 minuti a 45 minuti in più rispetto a quanto previsto.
  • Nel seggio elettorale vicino alla Lehigh University di Bethlehem, in Pennsylvania, gli studenti hanno dovuto attendere per diverse ore in fila prima di poter votare. Un avvocato del comitato elettorale dei Democratici ha annunciato che si recherà in tribunale per chiedere di estendere le votazioni di due ore.
  • A Milwaukee, in Wisconsin, si è deciso di riconteggiare 30mila schede arrivate per posta «per eccesso di cautela». La decisione è stata presa dopo che si è scoperto che gli sportelli di alcune macchine per il deposito delle schede non erano stati chiusi correttamente.

00.30 – Le prime proiezioni

In Indiana e Kentucky i primi dati danno, come previsto, il tycoon in vantaggio. Secondo i primi risultati parziali, Trump sarebbe in vantaggio con il 62,2% in Indiana, e con il 63,9% in Kentucky.

00.00 – Chiusi i primi seggi in Kentucky e Indiana

Alla mezzanotte ora italiana hanno chiuso i primi seggi in alcune contee di Kentucky e Indiana. I due Stati, tradizionalmente di fede repubblicana, dovrebbero vedere una netta affermazione di Donald Trump. Una vittoria in Kentucky e Indiana assegnerebbe al tycoon, rispettivamente, 8 e 11 delegati.

23.55 – Kamala Harris ringrazia i volontari e chiama gli elettori

Kamala Harris si è fermata al comitato elettorale dei Democratici per salutare i volontari della sua campagna, alle prese con le ultime telefonate per convincere gli elettori a recarsi alle urne. La vicepresidente è entrata nell’edificio con alcuni pacchetti di patatine Doritos per i volontari. Dopodiché, anche lei ha alzato la cornetta e chiamato gli elettori.

23.45 – La democrazia è il tema più importante per gli americani

Secondo un exit poll della Cnn, è la democrazia la questione più importante per gli elettori americani, seguita dall’economia al 31% e dall’aborto al 14%. L’immigrazione è al quarto posto con l’11%, ultima la politica estera con il 4%. Per quanto riguarda invece l’umore con cui i cittadini si stanno recando alle urne, il 43% dice di essere insoddisfatto di come vanno le cose, mentre tre elettori su dieci (il 29%) sono arrabbiati. Soltanto il 19% di chi oggi ha votato si dice contento e il 7% entusiasta. L’ottimismo, però, non manca: per il 61% degli americani i giorni migliori dell’America sono nel futuro, mentre per il 34% appartengono ormai al passato.

23.30 – Trump: «Frodi elettorali in Pennsylvania»

Un problema tecnico a uno scanner delle schede elettorali nella contea di Cambria, in Pennsylvania, ha dato il via a un’ondata di teorie del complotto su presunte frodi. A rilanciare queste teorie è anche Donald Trump, che su Truth scrive: «Sento voci di mega frodi elettorali in corso a Filadelfia. Intervenga la polizia!». Secondo quanto riporta il New York Times, il problema tecnico si è verificato nella contea rurale di Cambria, considerata più vicina ai Repubblicani. Gli elettori hanno potuto comunque compilare le schede cartacee e inserirle in una scatola chiusa a chiave. I tribunali locali hanno consentito alla contea di tenere i seggi aperti fino alle 22 ora locale, anziché fino alle 20.

23.15 – A che ora chiudono i seggi negli Stati chiave

A decidere l’esito dell’elezione saranno con ogni probabilità i sette Stati chiave: Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Nevada, Arizona, Georgia, Carolina del Nord. Di seguito, l’elenco della chiusura dei seggi (ora italiana):

  • Ore 1 – Georgia
  • Ore 1.30 – North Carolina
  • Ore 2 – Pennsylvania, Michigan
  • Ore 3 – Arizona, Wisconsin
  • Ore 4 – Nevada

22.00 – Georgia verso il record di affluenza

La Georgia, uno dei sette Stati in bilico che decideranno la corsa alla Casa Bianca, si appresta a superare il record di affluenza alle urne registrato nel 2020. Le previsioni dicono che oggi 1,1 milioni di elettori si recheranno ai seggi, contro i 970mila delle ultime elezioni presidenziali.

21.40 – Niente giornalisti “scomodi” a Mar-a-Lago

La campagna elettorale di Donald Trump ha negato l’accesso alla sede del suo comitato a Palm Beach, in Florida, ad alcuni giornalisti di testate definite «nemiche» dal tycoon. A rimanere fuori dall’edificio sono i reporter di Politico, Axios e Voice of America, la cui copertura della campagna elettorale repubblicana è stata considerata «risibile».

Donald Trump ringrazia lo staff della sua campagna elettorale a Mar-a-Lago, in Florida (Getty Images/Afp)

20.30 – Capitol Hill, arrestato un uomo: aveva una pistola lanciarazzi

La polizia di Capitol Hill a Washington ha arrestato un uomo al Centro visitatori. Secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine, puzzava di carburante e portava con sé una torcia e una pistola lanciarazzi. L’area è stata chiusa per le indagini, hanno dichiarato le autorità in un comunicato.

20.00 – Georgia, finti allarmi bomba nei seggi. L’FBI: «Minacce da domini e-mail russi»

Diversi allarmi bomba sono stati lanciati durante le operazioni di voto in Georgia: tra i cinque e i sette i seggi interessati in diverse contee. A dirlo è il Segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger: «Nell’interesse della sicurezza pubblica, bisogna sempre controllare», ha chiarito parlando ai cittadini in una conferenza stampa. Le minacce di attentati dinamitardi «sembrano provenire da domini e-mail russi», ha aggiunto l’FBI. Nessuno degli allarmi è stato ritenuto credibile, ma per Raffensperger l’intento è di impedire «che le elezioni si svolgano in modo regolare, equo e accurato».

19.30 – Musk va a Mar-a-Lago: la notte elettorale con Trump. La sua lotteria regala un altro milione

Elon Musk passerà la notte elettorale con Donald Trump. Il patron di X si è infatti recato nella residenza del tycoon a Mar-a-Lago, in Florida. Il miliardario sarà alla cena ristretta dell’ex presidente e seguirà con lui i risultati dei primi Stati che chiuderanno i seggi. A riferirlo è il New York Times.

La lotteria del fondatore di Tesla, indetta dall’organizzazione America Pac, ha annunciato il suo ultimo premio da 1 milione di dollari a un elettore dopo aver avuto il via libera dal tribunale della Pennsylvania. Il giudice ha dato ragione agli avvocati di Musk. I legali hanno sostenuto che i vincitori «non vengono scelti a caso», e che il cosiddetto “premio” è in realtà un compenso per aver svolto il ruolo di portavoce del super PAC.

18.30 – Harris a Washington, Trump in Florida

Kamala Harris, che ha votato per posta in California, passerà la giornata a Washington. Sono previste una serie di interviste radiofoniche, principalmente indirizzate agli elettori dei sette swing states. In serata, la candidata democratica si trasferirà alla Howard University, storica università black di Washington dove Harrsi, nel 1986, ha conseguito la laurea: la sua base per monitorare l’andamento del voto è stata allestita nell’ateneo. Invece, Trump ha votato, accompagnato dalla moglie Melania, a Palm Beach, in Florida. Dopodiché, offrirà una cena ad amici e donatori della sua campagna. Infine, il tycoon seguirà lo spoglio all’election watch party allestito nel Palm Beach County Convention Center, diventato il quartier generale del candidato repubblicano per la corsa alla Casa Bianca.

Si sono aperte le urne in tutti gli Stati degli Usa. Con una forchetta di sei fusi orari che vanno da New York all’Alaska, fino alle Hawaii, i cittadini americani che non hanno usufruito dell’early voting di persona o per posta – circa 70 milioni – stanno andando ai seggi per scegliere chi, dopo Joe Biden, si insedierà alla Casa Bianca tra Kamala Harris e Donald Trump. Saranno decisivi i cosiddetti swing states: sono sette, Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Nevada, Arizona, Georgia, Carolina del Nord. Su Open, abbiamo scritto una guida su come funziona il voto statunitense. In preparazione di questo 5 novembre, le forze di sicurezza hanno blindato Washington: c’è il rischio che possano ripetersi gli scontri a Capitol Hill, cuore del potere americano preso d’assalto dai supporter di Trump il 6 gennaio 2021. Gli statunitensi, oggi, non voteranno soltanto per il presidente: si rinnovano tutti i 435 seggi della Camera – dura due anni il mandato dei deputati -, e 34 seggi del Senato, dove il mandato dura invece sei anni. Dunque, oltre al nome del prossimo inquilino della Casa Bianca, gli americani decideranno quanto sarà agevole la sua presidenza, visto che in palio c’è la maggioranza al Congresso.

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