Usa 2024, Musk e i supporter in festa aspettano il discorso di Trump. Harris spegne la musica nel quartier generale
Donald Trump ha lasciato Mar-a-Lago in direzione del convention center di Palm Beach, dove è atteso per parlare ai suoi sostenitori, che stanno già festeggiando quella che vedono come una probabile vittoria. «È quasi certo che Donald Trump vincerà», Elon Musk incorona così l’Election Day del candidato repubblicano. In un dialogo con l’ex anchorman di Fox News Tucker Carlson direttamente dal quartier generale di Trump a Mar-a-Lago, il patron di Tesla e X si sbilancia preso dall’euforia di una notte che ha visto Trump comandare fin dai primi spogli elettorali. «Game, set and match» aveva esultato poco prima proprio su X l’imprenditore, che da settimane era diventato uno dei principali sostenitori (e finanziatori) della campagna del tycoon. Un appoggio fatto di endorsement continui sui social media, uscite pubbliche al suo fianco, offerte milionarie a elettori di Trump e critiche alle celebrity che davano il loro voto a Kamala Harris.
La spiegazione dell’appoggio a Trump
Proprio nel dialogo con Carlson, Musk ha spiegato uno dei motivi per cui ha deciso di sostenere il leader del GOP. «Numerosi democratici che dicono di volermi mettere in prigione», ha detto riferendosi alle presunte minacce di far chiudere X. «Hanno minacciato di togliere i contratti governativi alle mie aziende, nazionalizzare le mie aziende, deportarmi come clandestino e farmi arrestare perché a quanto pare sono il migliore amico di Putin». Ha poi aggiunto ridendo: «Ci vorranno almeno 4 anni prima che mi riescano a deportare in un gulag».
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Ospiti illustri e festeggiamenti
Di ospiti nel resort in Florida non ne sono mancati di certo. Dal leader del Reford party inglese, Nigel Farage, al figlio dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Fino a personaggi più pop, come il Ceo di Ultimate Fighting Championship (UFC) Dana White. Virale su X una foto di quest’ultimo, sotto braccio a Donald Trump e Elon Musk.
Il silenzio di Kamala e la musica
L’euforia tra i sostenitori di Trump è palpabile. Applausi, boati e il coro «Usa, Usa» hanno incendiato la festa organizzata dalla campagna di Donald Trump al momento dell’annuncio della conquista della North Carolina. E tutto è pronto per l’arrivo di Trump. Più a nord, a Washington, la situazione è ben diversa. La sconfitta nello swing state della East Coast ha fatto calare il silenzio completo nel quartier generale di Kamala Harris, a Washington. Sono molti i sostenitori che starebbero lasciando la sala, altrettanti che continuano ad aggiornare i telefoni nella speranza di un cambio improvviso delle sorti. A rafforzare la convinzione che una vittoria sia sempre più lontana la comunicazione che la candidata non parlerà alla folla riunita nella Howard University. «Sembra che la gioia abbia lasciato l’edificio» è il commento ironico dei trumpiani. Da Washington nessuno se la sente di rispondere. Le tv sono spente, sullo sfondo non ci sono più i numeri dei delegati ma California Love di 2Pac. Nessuno canta.