Il FantaSanremo «si fa»: torna il gioco che lo scorso anno ha coinvolto 3 milioni di italiani
«Si fa», è questo che gli organizzatori del FantaSanremo continuano a ripetere nel video di lancio dell’edizione 2025. Che si farà anche nel contesto del nuovo Festival di Sanremo di Carlo Conti, è stato già ampiamente stabilito, anzi il progetto si amplia, non poteva essere altrimenti dopo il boom di tre milioni di utenti dell’anno scorso. Un’impennata di coinvolgimento verso questo gioco che nell’arco di tre anni è passato da essere un intrattenimento da bar a raccogliere migliaia e poi milioni di adesioni. Oggi possiamo dire che il FantaSanremo ha rappresentato una delle frecce nella faretra di Amadeus per raggiungere quel grado di partecipazione del pubblico che poi ha portato ai numeri monstre della sua gestione dell’evento. Smentita dunque quell’impressione che l’avventura del FantaSanremo si sarebbe fermata con l’abbandono del timone da parte di Amadeus, il messaggio che ha fatto tremare i FantaDirettoriArtistici da divano («il FantaSanremo così come l’avete conosciuto molto probabilmente non ci sarà più. Dopo 5 anni è giusto rinnovare la formula»), era da prendere dunque con le pinze. Perché il FantaSanremo si fa e «ci saranno parecchie novità», come viene detto nel video, ma «per i dettagli ci sentiamo più avanti». Di certo una delle novità sarà la pubblicazione del libro FantaSanremo – L’activity book ufficiale, da un paio di giorni nelle librerie, basato sul festival con enigmi, labirinti, quiz e curiosità che permetteranno ai lettori-giocatori di divertirsi, svagarsi e partecipare a una FantaSfida con bonus e malus abbinati a ciascun gioco presente nel libro. Confrontando il proprio risultato con quello di amici o perfetti sconosciuti e conquistare la «Gloria Eterna Cartacea».
La storia del gioco che ha aiutato Amadeus
Il FantaSanremo non è nato con l’intento di partecipare attivamente alla modernizzazione del più importante evento della stagione televisiva e musicale italiana. Quella è stata solo una sorprendente conseguenza. È stato ideato nel 2019 da un gruppo di ragazzi delle Marche particolarmente appassionati al Festival della Canzone Italiana e che si riunivano nel bar del paese, il Papalina (per questo negli anni scorsi gli artisti conquistavano «baudi», la moneta della competizione, pronunciando la parola sul palco dell’Ariston), per fare il classico gruppo di ascolto. Poi l’idea di diffonderlo, poi il successo, che ha fatto quasi da subito gola agli artisti in gara. Poi il semaforo verde di Amadeus, che da gigante della percezione televisiva, si è reso conto che quel giochino rappresentava un plus all’offerta dei suoi festival. Così poi, di conseguenza, l’inglobamento pressoché totale nel sistema Sanremo. Bisognerà capire quali saranno le novità e quale sarà lo spazio di manovra che Carlo Conti lascerà al gioco, considerato che la casa editrice che si è occupata della pubblicazione del libro è Rai Libri: azzarderemmo pensare livello «sconfinata prateria». L’idea degli artisti in gara che rompono la sacralità del meccanismo sanremese, assai delicata essendoci parecchi denari in gioco, non è certo da attribuire al FantaSanremo. Fu infatti la Gialappa’s Band, quando commentava in radio il Festival con due inviati nel baskstage, ad architettare questa azione che, ai tempi, era di vero e proprio disturbo. Tanto che i conduttori non erano affatto entusiasti di queste incursioni che molti artisti infatti evitavano di assecondare. Oggi la tv è altra cosa, si sa, non si basta più, così anche azioni evidentemente legate ad attività web e social devono avere il giusto spazio, in modo tale da dare l’illusione a chiunque, in ogni angolo del paese, di partecipare in qualche modo, anche se molto lateralmente, all’evento.