L’ira della Lega non ferma il corso su Teorie di genere e queer all’Università di Sassari. Ora raddoppia a Cagliari: «Vannacci venga a lezione»
Il tentativo della Lega di fermare il corso sulle Teorie di genere e queer dell’Università di Sassari sembra aver fallito miseramente, per ora. Il corso, infatti, raddoppia: l’insegnamento del professor Federico Zappino si espande anche a Cagliari, con una lezione che si terrà in primavera all’interno del corso di linguistica del docente Massimo Arcangeli. «L’ho invitato per una lezione e sto lavorando con l’Università per poter avere, vediamo in quale settore, un suo seminario sul tema. L’idea è quella di costruire un piccolo percorso all’interno di uno dei comparti che possano essere in qualche modo adatti per, didatticamente parlando, inserirlo bene il prossimo anno», spiega il professore. E Zappino ha già accettato. Una risposta che va nella direzione opposta a quella sperata dalla Lega. Nelle scorse settimane, il sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso, nonché primo firmatario della risoluzione contro l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, si era scagliato contro il corso di Zappino, accusandolo di diffondere la fantomatica «ideologia gender» negli spazi accademici.
La proposta a Vannacci
Nello scontro tra questa fetta di mondo universitario e il partito della Lega, Arcangeli non solo invita il prof. Zappino al lezione, che è tra l’altro un importante scrittore, filosofo e traduttore delle opere di Judith Butler e Monique Wittiga, ma avanza anche una proposta diretta al Carroccio. Se l’ex generale Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega noto per le sue posizioni conservatrici, dovesse presentarsi a una lezione, sarebbe disposto a confrontarsi pubblicamente con lui in un clima di discussione civile. Arcangeli ha infatti pubblicamente criticato il libro di Vannacci, Un mondo al contrario, smontandolo in una sua opera (Il generale ha scritto anche cose giuste. Le finte verità del senso comune) punto per punto. «Magari venisse a un corso su questa tema, potrebbe essere l’occasione giusta anche per uscire un po’ da questo clima feroce di polarizzazioni che non ha alcun senso. Io l’ho attaccato e me ne prendo tutte le responsabilità, però credo (lui si è sempre sottratto, questo lo voglio dire pubblicamente), che un’occasione pubblica in cui potersi confrontare sia necessaria. Quindi, se si dovesse presentare a un qualunque mio corso, ripeto però, come occasione per poter sviluppare un discorso serio, magari io potrei poi andare al suo», chiosa il docente.