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Caccia all’ebreo ad Amsterdam: l’aggressione ai tifosi israeliani del Maccabi. Cosa è successo dopo la partita di Europa League – I video

08 Novembre 2024 - 13:30 Alba Romano
I filmati dai Paesi Bassi: risse, botte e aggressioni da parte di gruppi a volto coperto e bandiere della Palestina

Sono circa 62 gli arresti e almeno 5 i feriti in ospedale: questo il bilancio dell’aggressione subita dai tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam, avvenuta a seguito della partita contro l’Ajax in Europa League. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri dello Stato ebraico citato dai media israeliani. Le forze dell’ordine olandesi concordano nel definire l’episodio «un attacco antisemita orribile». Secondo le prime ricostruzioni, una folla di persone – molte mascherate e con bandiere palestinesi in mano – avrebbe attaccato i tifosi nelle zone più centrali della città. A gruppi di 10-12, e con modalità da guerriglia urbana organizzata, avrebbero circondato e picchiato brutalmente le vittime. Il premier Benjamin Netanyahu ha invitato il primo ministro nederlandese Dick Schoof e le forze di sicurezza locali «ad agire in modo deciso e rapido contro i rivoltosi». E ha chiesto di inviare due aerei ad Amsterdam per riportare indietro i cittadini israeliani rimasti vittima dell’aggressione.

Cosa è accaduto

Gli israeliani ad Amsterdam erano circa 2.700, in città per assistere alla partita serale (terminata con la vittoria dei padroni di casa per 5-0). Dal settore ospiti, durante il minuto di silenzio prima del fischio di inizio per le vittime dell’inondazione a Valencia, si sentono cori contro arabi e palestinesi. Episodi ripetutisi anche fuori dall’arena, prima dell’incontro. Usciti dallo stadio, ad attenderli ci sono gruppi organizzati pronti ad aggredirli. Lo slogan è «Free Palestine», in mano cinture e manganelli. Ad altri bastano le mani nude. I tifosi sono presi di mira, «non importa se uomini e donne» racconta una delle vittime. I video circolano ormai da ore sul web e mostrano episodi di violenza brutale: spintoni, pugni, calci. Un israeliano è gettato in un canale e costretto a scandire anche lui le parole «Free Palestine». Un filmato mostra un giovane che perde i sensi dopo essere stato aggredito. Altri sono picchiati e inseguiti fin dentro i loro alberghi, verso dove la polizia li deve scortare per tentare di tenere la situazione sotto controllo. Una giornalista locale racconta alla Bbc di aver aperto la porta di casa a sei di loro, contattati sui social dopo una richiesta di aiuto urgente.

Le accuse e i sospetti (smentiti) di ostaggi

Secondo il Jerusalem Post, le autorità hanno ordinato ai cittadini israeliani di evitare di muoversi in strada e di non indossare simboli religiosi. L’organizzazione delle comunità ebraiche olandesi imputa «chiare responsabilità» ai tassisti di Amsterdam, che secondo loro avrebbero scaricato e ricaricato sulle auto gli aggressori per sottrarli alle forze dell’ordine. Al momento, secondo quanto fa sapere su X la polizia della capitale olandese, i fermati sarebbero 62. Ma gli agenti sono ancora al lavoro per tentare di comprendere a fondo la dinamica dell’aggressione. «La polizia è a conoscenza di segnalazioni riguardanti una possibile situazione di ostaggi e persone scomparse, ma al momento non ha alcuna conferma», si legge sui social. Una possibilità che sembra però remota. E sul web circola l’appello della famiglia di Guy Avidor, 33enne di nazionalità bulgara e israeliana che era arrivato da Londra per vedere la partita. Da ore è irraggiungibile. 

Video da: OsInt Defender

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