Il M5s pronto a cambiare nome e simbolo. E al garante (Beppe Grillo) «meno poteri»: i report per la Costituente
Pronta la rivoluzione per il Movimento che sarà. I Cinquestelle hanno pubblicato in serata l’esito della discussione degli oltre 300 sorteggiati: un report diviso secondo i 12 temi che saranno affrontati nella Costituente di fine novembre. Si va dalla Riforma del sistema sanitario, alla crescita economica inclusiva e lavoro dignitoso. Dal contrasto all’evasione fiscale ed etica nell’impresa, alla politica di pace ed Europa. Ma è la revisione dello Statuto, relativa a ruoli di presidente e Garante, che determinerà il futuro politico del M5s. Sopratutto quello legato a Beppe Grillo. Stando al rapporto, la figura del garante viene tenuta ancora in sospesa: si va dall’eliminare il riferimento statutario all’insindacabilità del suo giudizio; all’attribuzione di un ruolo esclusivamente onorifico. Ci si dovrà inoltre esprimere su modifiche delle modalità di nomina del Garante, modificarne il mandato rendendolo a tempo determinato e prevedendone un numero massimo di mandati consecutivi al pari degli altri ruoli interni. Ma tra le possibilità vie è anche l’eliminazione della figura con diverse varianti: «non riassegnare le sue funzioni a nessun altro soggetto; riassegnare le sue funzioni al Comitato di Garanzia; riassegnare le sue funzioni a un organo collegiale democraticamente eletto e con un mandato a tempo determinato». Mentre per la figura del presidente le proposte riformative si limitano a ridefinirne alcuni poteri e requisiti.
Cambio nome e superamento del terzo mandato
Il nome del Movimento, stando al report, cambierà. Sul simbolo, invece, si fanno varie ipotesi, tra cui «modificarlo integralmente» o «apportare modifiche che riflettano battaglie politiche attuali e adattarlo a campagne di comunicazione differenti». Mentre per quanto riguarda il limite dei mandati elettivi, vi sono due ipotesi in campo: «Eliminare il limite dei due mandati anche per le cariche interne del Movimento» o modificare la regola sul limite dei due mandati, con diverse varianti: «Abbassamento a uno del numero massimo di mandati; nessun limite per le cariche di presidente di Regione e Sindaco (salvo quelli previsti dalla legge, massimo due mandati consecutivi); aumento a tre del numero massimo di mandati complessivi nei livelli regionale, nazionale o europeo; due mandati per ciascun livello amministrativo».
Le alleanze politiche
Sulle alleanze politiche, infine, le ipotesi vanno dall’eliminazione delle stesse, «per preservare l’integrità del Movimento» o a un’apertura a patto che ci siano delle condizioni. Ovvero: «Un documento che dichiari i valori e i punti programmatici non negoziabili del Movimento da far sottoscrivere a qualunque forza politica che intenda allearsi con il Movimento; o un accordo programmatico preciso». Il report precisa infine che c’è una tendenza a collocare il M5S «nel campo progressista». E tra le opzioni per rimarcare l’area politica c’è anche l’idea di «dichiararsi progressisti indipendenti per rimarcare le differenze dalle forze di sinistra».
Foto copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI | Il fondatore del M5s Beppe Grillo e il presidente Giuseppe Conte (18 novembre 2023)