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Caso Meredith, arriva in Umbria il set della serie tv su Amanda Knox. La sindaca: «Perugia mia, scusami»

Si chiamerà Blue Moon e parlerà della vita dell'americana coinvolta nelle indagini sull'omicidio della studentessa inglese. La politica: «Come amministrazione comunale non avremmo mai potuto bloccare la produzione»

Prima Orvieto e poi Perugia per raccontare la vita di Amanda Knox, la 37enne americana coinvolta nelle indagini sull’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher uccisa nel capoluogo umbro nel lontano 2007. L’americana, ora attivista e autrice, è stata assolta dopo essersi sempre dichiarata innocente. La serie tv si chiamerà “Blue moon” e racconterà, riferiscono dalla produzione, «la storia vera di come la Knox è stata erroneamente condannata per l’omicidio di Meredith e descrive la sua odissea di sedici anni per liberarsi». La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha pubblicato una lettera dove spiega ai cittadini il perché abbia consentito le riprese di una produzione che fa riemergere il triste accaduto: «Perugia mia, scusami».

La serie

Tra i produttori della serie c’è anche Monica Lewinsky, l’ex stagista coinvolta nel Sexgate con l’allora presidente Usa Bill Clinton. A Perugia le riprese si sono svolte nel centro storico liberato dalle auto e sotto la vigilanza del personale privato che ha anche cercato di evitare interferenze sul set dei curiosi. I pochi che hanno provato ad avvicinarsi sono stati tenuti a distanza. Gli sforzi della produzione impiegano circa 200 persone arrivate a Perugia con diversi mezzi e attrezzature. A Orvieto, invece, è stato ambientato il processo. La serie sarà trasmessa da Hulu, il canale in streaming della Disney. Gli episodi saranno in tutto 8 da un’ora ciascuno.

La lettera della sindaca

I produttori avevano rassicurato l’amministrazione comunale di Perugia dicendo che la serie non si sarebbe occupata del delitto ma della bellezza della città e dei giovani studenti provenienti da tutto il mondo che la vivono. Tentativo a quanto pare non riuscito perché la sindaca Ferdinandi ha condiviso una lettera per motivare le scelte della giunta: «Non c’è da difendere nessuna scelta politica, anzi, c’è bisogno di una politica che quando fa male sappia chiedere scusa. Voglio chiederti scusa nonostante io abbia scelto pensando di fare il meglio per te, per tutelarti», ha esordito. L’errore di cui parla consiste nell’aver dato il via libera alla produzione alle riprese in città: «Ma vorrei spiegartene le ragioni. Anche io ho fatto parte di quel dolore. Ho la stessa età che avrebbe avuto oggi Meredith, frequentavo gli stessi luoghi, gli stessi locali la stessa Perugia piena di vita e di meraviglia di quegli anni. Ricordo il peso e il dolore di quella vita strappata via così violentemente, crimini che a noi donne ancor di più rimangono aggrappati sotto la pelle, perché a morire spesso siamo sempre noi. Ricordo poi la rabbia e l’impotenza di vedere la mia città sbranata dal cannibalismo mediatico, dal vouyerismo perverso del dolore». Da qui la scelta della sindaca per controllare meglio la narrazione della produzione: «Come amministrazione comunale non avremmo mai potuto bloccare la produzione di una serie tv che sarebbe stata comunque realizzata. Avremmo potuto non autorizzare le riprese di cinque scene a Perugia che sarebbero state realizzate in qualsiasi altro borgo della nostra regione. Abbiamo ritenuto che farle girare qui sarebbe stato un elemento di maggiore garanzia e di controllo perché così come abbiamo richiesto e fatto, avremmo potuto visionare e autorizzare ogni scena».

In copertina: ANSA/ELISABETTA BARACCHI I Amanda Knox mentre partecipa alla conferenza del Festival della Giustizia Penale all’Università di Modena, Italia, 15 giugno 2019.

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