Sicilia, il deputato regionale di FdI Auteri minaccia il collega ed ex Iena La Vardera: «Se mi fai girare la minchia, ti butto di sotto»
Arriverà presto in Parlamento la vicenda siciliana che ha visto il deputato regionale Ismaele La Vardera minacciato da Carlo Auteri, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo dei Normanni. «Se tu a me mi fai girare la minchia, io ti piglio e ti butto di sotto», gli ha detto il meloniano, in una discussione riguardante i fondi stanziati dalla Regione all’associazione culturale Progetto Teatrando, la cui sede legale si troverebbe allo stesso indirizzo di casa della madre di Auteri, nel piccolo Comune di Sortino. Oggi, 8 novembre, il senatore del Partito democratico Antonio Nicita ha annunciato che porterà il tema «all’attenzione del Parlamento nazionale». Nicita ha telefonato a La Vardera, ex giornalista delle Iene, esprimendo la sua solidarietà: «Emerge, dalle ricostruzioni fin qui disponibili, un quadro sconcertante di ipotesi di reato, di società fantasma intestate a parenti, ma soprattutto un complessivo clima omertoso di degrado politico e morale su meccanismi e modalità di finanziamento di eventi “culturali” che, secondo quanto riportato di stampa, coinvolgerebbero sia gli esponenti del governo regionale che hanno autorizzato finanziamenti sia taluni deputati regionali beneficiari a vario titolo degli stessi».
Le minacce del meloniano nel bagno del Parlamento siciliano
Nell’Aula del Parlamento siciliano, La Vardera – recentemente uscito dal gruppo Sud chiama Nord di Cateno De Luca – denuncia un caso di elargizione di contributi pubblici relativi al mondo degli spettacoli. Tra questi, ci sono 100 mila euro sono destinati a un’associazione che sarebbe legata ad Auteri per la realizzazione di iniziative culturali al Teatro Musco di Catania. Poco dopo, nei bagni di Palazzo dei Normanni, Auteri si approccia in questi termini a La Vardera: «Vedi che io mi scordo che faccio il parlamentare, io ti piglio e ti butto là sotto». La conversazione viene registrata e alcuni stralci sono trasmessi da La7, a Piazza Pulita. «Non ti permettere di dire ai colleghi “ha dato soldi alla madre” perché io ti affogo là dentro, tu a me non mi conosci», incalza il deputato di Fratelli d’Italia. «Vedi che io sono fuori di testa… vedi che io non sono come gli altri, tutti, savoir faire, la politica. È chiaro, non ti permettere mai di dire a un collega che io ho dato soldi a mia madre perché io ti do legnate. Dove sei? Sei qua dentro? Poi chiama i carabinieri, chiama chi ti pare, voglio dire, è chiaro? Questa cattiveria che tu hai la puoi utilizzare con chi vuoi, ma non dire mai cose che non esistono. È chiaro perché io non sono normale. Tu non devi dire minchiate».
Le scuse di Auteri
All’indomani della messa in onda di quegli stralci di conversazione, Auteri pubblica una replica: «È un fatto grave quello di essere stato oggetto, a mia insaputa, di una registrazione da parte di La Vardera. Pur chiedendo scusa all’onorevole per le parole utilizzate, però, non posso non evidenziare che le stesse sono state da me proferite a valle dell’ennesima provocazione rivoltami, insieme a una azione mirata, continua e insistente, logorante con il solo e mero obiettivo di attaccare la mia persona e il mio percorso politico e ha visto me e i miei affetti più cari – mia moglie e mia madre – oggetto di una sorta di persecuzione nelle ultime settimane». Auteri si dice sereno riguardo alla vicenda, convinto che le procedure di assegnazione dei fondi abbiano «seguito un percorso lecito all’interno del quadro normativo che le governa, secondo le competenze degli uffici preposti».