In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
CULTURA & SPETTACOLOAchille LauroGiorgiaMusicaSkySuoni e VisioniTvX Factor

Terzo live di X Factor: il peggiore è Danielle ma va fuori El Ma. Bene Patagarri e Punkcake. Le nostre pagelle

08 Novembre 2024 - 05:13 Gabriele Fazio
Terzo Live X Factor, eliminata El Ma
Terzo Live X Factor, eliminata El Ma
I problemi di X Factor sono fondamentalmente due: il primo è che si tratta di un format sempre uguale a se stesso, da diciotto stagioni, infatti già al terzo live guardiamo commossi la pubblicità di Masterchef. Il secondo è che al tavolo dei giudici scorre troppo poco sangue, tutti i concorrenti sono bravi, bravissimi, eccellenti, anche quando non sono nemmeno presentabili.

Il terzo live di X Factor, dedicato alla disco, lo apre la vincitrice della scorsa edizione Serafine, uno dei pochissimi vincitori della storia dello show a non essere stato ingoiato da quella specie di imbuto cosmico mnemonico che gli scienziati ha definito Lorenzo Licitra. Ospite della serata il sempre simpatico Tananai (voto: 8), che rischia di diventare una delle più credibili voci del cantautorato della sua generazione. Giorgia (voto: 10) è sempre più a suo agio nel ruolo, ma il programma stanca un pò. I problemi di X Factor sono fondamentalmente due: il primo è che si tratta di un format sempre uguale a se stesso, da diciotto stagioni, infatti già al terzo live guardiamo commossi la pubblicità di Masterchef. Il secondo è che al tavolo dei giudici scorre troppo poco sangue, tutti i concorrenti sono bravi, bravissimi, eccellenti, anche quando non sono nemmeno presentabili. Manuel Agnelli (voto: 5), stasera in tenuta da geisha attempata, non mena più. Jake La Furia (voto: 5) forse sta subendo la sindrome del simpatico a tutti i costi. Paola Iezzi (voto: 5) continua a procedere a suon di sexy allusioni che non sconvolgerebbero nemmeno su RaiUno. Achille Lauro (voto: 6) si presenta vestito come Piotta nel video di Supercafone, ma perlomeno tiene in piedi il suo personaggio che, essendo discretamente plastificato, in un contesto televisivo calza a pennello. Il peggiore della serata è certamente Danielle, che deflagra Salirò di Silvestri, ma il pubblico lo preferisce a El Ma, impalpabile prototipo di popstar dal comatoso carisma che ci mancherà come un semaforo rosso.

Mimì – I Will Survive – Voto: 6

La versione dei Cake del capolavoro di Gloria Gaynor è certamente la migliore mai realizzata, e lo è per delle caratteristiche ben specifiche: l’andamento del pezzo quasi trascinato, incerto, rispetto alla versione cool disco, le parole quasi sillabate, l’interpretazione sporca, maleducata, che vive di quella tromba minimal che tiene tutto su. Nella versione dell’adorabile Mimì tutto ciò non accade, forse proporre la versione dei Cake è stato un vezzo un pò inutile e perfino dannoso, perché è certamente la peggiore esibizione da quando la guardiamo attraverso uno schermo. Chiaro che poi l’effetto è gradevole, perché, appunto, Mimì è adorabile, incantevole, c’ha il fuoco in gola, ma questa non è evidentemente la sua identità. La spada poi…questa teatralità così forzata è nettamente sfuggita di mano.

Patagarri – Stayin’ Alive – Voto: 9

A proposito di identità, i Patagarri si fanno passare attraverso qualsiasi canzone e ciò che ne viene fuori è sempre uno spasso. Raggiungono il massimo che si possa ottenere da un’esibizione a X Factor: ci andremo a cercare su Spotify questa versione del pezzo e la conserveremo gelosamente in almeno un paio di nostre playlist. La tv li sta svezzando anche dal punto di vista delle sonorità, che si allontanano ancora un pò dall’effetto band da matrimonio, da qualche parte infatti c’è una coppia di prossimi sposini che si chiedono disperati: «X Factor? Come X Factor? In che senso X Factor? E ora noi che facciamo? Ci tocca prendere un dj, non c’è altra possibilità. Machecc… ».

Lowrah – All That She Wants – Voto: 5

Ci sentiamo di definire All That She Wants una perla di pezzo proprio perché rappresenta alla perfezione il pop di un determinato periodo. L’interpretazione minimal degli Ace Of Bace, così distaccata e allo stesso tempo ficcante, viene mortificata da questo affannoso inseguimento al pop contemporaneo di Lowrah, che di nuovo ci propone una cosa che viene già fatta con estremo successo e della quale non necessitiamo, per l’amor di Dio, ulteriori doppioni, il che rende tutto molto poco interessante. Guardiamo e pensiamo: «No, dai, non farlo, non anche All That She Wants, ti prego!».

The Foolz – Hot Stuff – Voto: 7,5

Esibizione divertente che va oltre la dimensione cover band da pubbetto di periferia. Lisci, non ci si strappa i capelli, ma perlomeno non hai l’impressione che ti stiano rubando tempo.

Danielle – Salirò – Voto: 4

Un graffio sulla lavagna, un imperdonabile oltraggio, una totale follia, un colpo al cuore, una pugnalata all’anima, un inequivocabile sacrilegio. Abbiamo ascoltato ubriachi al karaoke del baretto che in confronto erano Sinatra, perfino Achille Lauro stasera avrebbe il diritto di guardarlo dalla testa i piedi. «Più in basso di così/c’è solo da scavare». Sottoscriviamo. Alla fine della prima manche va al ballottaggio, ma anche San Vittore sarebbe stata un’opzione adeguata. #scherzacoifantielasciastareisanti

Punkcake – Da Ya Think I’m Sexy? – Voto: 9

Fanno sorridere quelli che dicendo che il punk rievocato in televisione da ragazzini non può essere punk, tentando di mettere quindi dei paletti, delle regole, a qualcosa che per definizione non dovrebbe averne. La naturalezza dell’efficacissimo, per quanto scoordinato, giggioneggiare musicale di questa band non sarà punk ma è divertente. E poi, oh, tra poco arriverà Salvetti, ci perdonerete se sta botta di vita non ci dispiace affatto, no?

El Ma – Hung Up – Voto: 5

Per un attimo ci siamo convinti di essere sintonizzati su Disney Chanel. La sua ammiccante leggiadria ultrapop sul palco è partita dal livello «Armata russa», è passata dal livello «Commissario Winchester» ed è arrivata ieri sera al livello «si va a casa». Infatti va a casa. «Spero di diventare una popstar» dice mentre scompare dietro le quinte della nostra memoria come una qualsiasi conquista di Barney Stinson in How I Met Your Mother.

Lorenzo Salvetti – Non succederà più  – Voto: 5

Noi tifiamo per lui, perché comincia ad essere divertente capire in che modo il ragazzo riuscirà a trascinare nel proprio oscuro universo «cocciantiano» qualsiasi cosa. Se non fosse che quel capolavoro di Non succederà più ne esce letteralmente squartata, ci starebbe anche, perché in disco non ci sono solo quelli che ballano, ma anche quelli che stanno al bar a bere, aspettando che quell’incubo finisca. Qualche suggerimento per le prossime esibizioni: la sigla de I ragazzi della terza C, All I Want For Christmas Is You, Il vitello dai piedi di balsa e Orgia Cartoon.

Francamente – L’amour Toujours – Voto: 5,5

Esibizione che rischiava di essere poco credibile, invece è solo assai improbabile. Divertente? Mah, si, per chi gradisce, non noi, quel «Pa-pappararà». Perché in questo pezzo, efficace nel fare quello che deve fare ma non conferiamogli meriti sentimentali, la voce è solo il contorno, tutto si regge su quel «Pa-pappararà». E allora cosa ci sarebbe di interessante nel vedere Francamente divertirsi, bontà sua, nel ballare «Pa-pappararà»? Secondo noi nulla.

Les Votives – You Make Me Feel (Mighty Real) – Voto: 6

Belli, bravi, cool e dimenticabili. Esibizione ineccepibile e soporifera. Non vanno a casa perché ancora nessuno si è accorto di loro.

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti
leggi anche