Merendopoli, il gioco sul Mostro di Firenze: «È un’offesa alle vittime»
Si chiama Merendopoli, dalla locuzione “Compagni di merende” che aveva spopolato all’epoca dei processi. Ma il gioco sul Mostro di Firenze acquistabile sulla pagina Instagram omonima per 37 euro è finito nelle polemiche. E se ne comprende facilmente il perché. Andrea Matteoni l’ha ideato e dice che non c’era intenzione di arrecare offesa alle vittime. «Ne ho fatti stampare 200», dice al Quotidiano Nazionale. «L’idea iniziale era di farne uno solo per me. Quando l’ho presentato, si fa per dire, a Lucca Comics è andato a ruba», aggiunge. Merendopoli ha un tetto massimo di sei giocatori e sulle banconote sono impressi i volti dei protagonisti dei processi sul serial killer. Pacciani, Vanni, Lotti, Pucci ma anche il pubblico ministero Paolo Canessa e l’avvocato Nino Filastò, difensore del Vanni.
Il format è quello di Monopoly, ma al posto degli hotel ci sono le miniature delle automobili usate dalle vittime. Mentre la corsa passa tra i luoghi dei delitti: Scopeti, San Casciano, Londa, Vicchio. «Rivivete insieme ai vostri amici la vicenda giudiziaria che ha sconvolto l’Italia per quasi 20 anni e mai del tutto risolta. Aggiudicatevi le piazzole, sistemate i vostri appostamenti, evitate di pagare troppe spese legali e danni morali, ma soprattutto state lontani dal carcere di Sollicciano», il claim che si legge sulla confezione. Che non è piaciuta a Vieri Adriani, avvocato di parte civile per i parenti di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, la coppia francese uccisa nel settembre del 1985 a Scopeti di San Casciano. «È una trovata deplorevole. Siamo caduti veramente in basso. Creare un gioco da tavolo sul Mostro è come fare un gioco sulla strage di Bologna: si tratta di una vera e propria strage che ha visto morire 16 persone».