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Il 18enne ucciso a Napoli? Colpa di Saviano. Sallemi (FdI): «I suoi scritti hanno contribuito a fenomeni emulativi»

09 Novembre 2024 - 17:51 Stefania Carboni
Le parole del vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia contro lo scrittore, che poche ore fa aveva commentato: «Ragazzini che vogliono esser aspiranti camorristi e in alcuni casi affiliati»

«Leggo con sgomento le argomentazioni di Saviano su quanto è accaduto a Napoli in quest’ultimo periodo. Con sgomento autentico perché purtroppo le tragedie giovanili cui stiamo assistendo hanno un’origine lontana cui la Gomorra di Saviano ha fortemente contribuito a creare le condizioni. Il governo Meloni ha finalmente messo mano a questa situazione con provvedimenti, come quello su Caivano, che intendono procedere nella direzione opposta, dopo anni di totale incuria sulla condizione giovanile in Italia, a quella descritta dai Saviano nei suoi scritti che hanno solo contributo al manifestarsi di fenomeni emulativi di cui oggi stiamo pagando le conseguenze». Queste le parole del vicepresidente di Fratelli d’Italia in Senato, Salvo Sallemi, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia in merito all’omicidio di Angelo Correra, 18enne, a Napoli.

Cosa ha detto Saviano sul caso di Napoli

«Volere danaro, volere esser fighi, voler avere carisma e rispettabilità e ottenere questo scegliendo di avere una pistola, di unirsi a una paranza. Ma queste non solo le regole della strada ma le regole del mondo in cui tutti ci muoviamo, solo che questi ragazzini scelgono per raggiungere gli obiettivi che tutti rincorrono diventando criminali ragazzini, aspiranti camorristi e in alcuni casi affiliati. Non c’è altro destino sparare o essere sparati», con queste parole lo scrittore Roberto Saviano, aveva commentato l’ultimo fatto di cronaca dalla città campana.

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