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Russia, Biden accelera l’invio di equipaggiamenti per l’Ucraina. Mosca avverte Trump: «La soluzione al conflitto? Non sarà facile»

09 Novembre 2024 - 14:54 Ugo Milano
Le parole del viceministro degli Esteri russo Sergei Riabkov: «I nostri interessi non dipendono da chi occupa lo Studio Ovale alla Casa Bianca»

Come già avevamo sottolineato nelle ultime ore l’amministrazione Biden sta cercando di accelerare l’invio di miliardi di dollari in equipaggiamenti militari all’Ucraina prima della fine del mandato. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal non è facile però esaudire le volontà del numero uno della Casa Bianca: restano ancora oltre 7 miliardi di dollari in autorizzazioni per il trasferimento di armi dal Pentagono e più di 2 miliardi per contratti a lungo termine per l’equipaggiamento di Kyiv. Nello specifico il Pentagono sta inviando in particolare oltre 500 missili intercettori per il sistema di difesa missilistico Patriot e per il National Advanced Surface-to-Air Missile System, o Nasams, che dovrebbero arrivare nelle prossime settimane e soddisfare il fabbisogno di Kiev per circa un anno.

Per Mosca la fine del conflitto non è una «soluzione facile»

Secondo quanto ha assicurato il viceministro degli Esteri russo Sergei Riabkov, Mosca vuole ascoltare il neoeletto presidente Donald Trump e la sua proposta sulla fine del conflitto in Ucraina, ma tuttavia non la reputa «soluzione facile».  «Se c’è qualche segnale da parte degli Stati Uniti di avere idee su come muoversi verso una soluzione, senza continuare a pompare il regime di Kiev con ogni tipo di assistenza per ottenere la sconfitta strategica di Mosca, allora faremo certamente del nostro meglio per analizzarlo e dare una risposta», ha dichiarato Riabkov. «Ci scambiamo periodicamente alcuni segnali attraverso canali chiusi con diversi gradi di intensità a seconda delle necessità, ma tutto funziona correttamente, non possiamo dire che le linee di comunicazione siano state tagliate», ha spiegato. E su Trump «lo conosciamo per la sua precedente corsa al potere e crediamo che alcune delle sue promesse, in cui ha parlato di una rapida risoluzione della situazione in Ucraina, non siano altro che retorica. È chiaro che non ci può essere una soluzione semplice a questo problema o ai problemi associati a ciò che sta accadendo in Ucraina e nei dintorni. L’amministrazione statunitense dovrebbe prendere molto sul serio questi segnali, sia quella uscente che quella futura. Non c’è opportunismo qui e i nostri interessi non dipendono da chi occupa lo Studio Ovale alla Casa Bianca».

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