Gli scontri di Bologna diventano un caso politico. Il sindaco Lepore: «Ieri il governo ci ha spedito le camicie nere». Salvini: «Chiudere i centri sociali»
«Io mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata: domani ci sarà la presidente Meloni in città, ci hanno mandato 300 camicie nere, noi invece vorremmo ancora a chiedere i fondi per l’alluvione. I principali ministri del governo e la presidente del consiglio sono venuti in tre giorni, e esattamente in mezzo arrivano i Patrioti CasaPound. Non andava gestito così l’ordine pubblico, credo che il Ministero degli Interni su questo debba dare spiegazioni alla città di Bologna». Queste le parole del sindaco di Bologna Matteo Lepore, dopo i cortei, con gli scontri, avvenuti ieri. Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, in tour elettorale in Umbria, nel perugino è di tutt’altra idea: «Non sono manifestanti, non sono antifascisti, sono delinquenti, voglio passare dalle parole ai fatti, dopo i vergognosi atti di ieri da Bologna e Milano con la caccia al poliziotto. Chiederò oggi stesso al ministro dell’interno una ricognizione di tutti i centri sociali occupati abusivamente in Italia perché troppo spesso sono covi di delinquenti, per iniziare a sgombrarli uno per uno, vanno chiusi e sigillati».
Meloni: «La sinistra foraggia i facinorosi»
Un caso che è già politico, con la premier Giorgia Meloni che ieri ha puntato il dito contro i manifestanti. «Ancora violenze e scontri generati dai collettivi, a Bologna, rivolti contro la Polizia di Stato. La mia totale solidarietà va agli uomini e alle donne delle Forze dell’Ordine, che con fermezza e professionalità hanno affrontato i soliti violenti, tra lanci di petardi e sassi, rischiando la loro incolumità», aveva scritto in serata la presidente del Consiglio sui social. «Spiace constatare – ha aggiunto – che certa sinistra continui a tollerare e, talvolta, a foraggiare questi facinorosi, anziché condannare apertamente questi episodi e mostrare solidarietà a chi, ogni giorno, lavora per garantire la sicurezza di tutti». E sempre ieri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha parlato di «vergognose aggressioni e violenze da parte di gruppi di facinorosi» ai danni degli agenti di polizia, cui «va la mia più convinta solidarietà e la profonda riconoscenza per l’equilibrio ancora una volta dimostrato».
(in copertina Corteo di estrema destra sfila per le strade di Bologna, 9 novembre 2024 ANSA/MAX CAVALLARI)