Geolier urla il suo «basta» dopo la morte di Arcangelo Correra. Ma sui social piovono accuse: «La tua musica gioca con le armi»
«Terra mia il tuo “popolo” ti sta umiliando a colpi di pistola. Ancora un’altra vittima…ancora un’altra volta. “BASTA”» Sono queste le parole che Geolier affida a Instagram mentre nella sua Napoli si piange ancora un altro giovane vittima della violenza e delle armi da fuoco: Arcangelo Correra, 18enne di Forcella ucciso da un colpo di pistola che il cugino Renato Benedetto Caiafa ha ammesso di aver sparato involontariamente dopo aver trovato l’arma poggiata sullo pneumatico di un’auto parcheggiata in Vicolo Sedil Capuano, nel cuore di Napoli, a due passi dal Duomo. Il caso segue a pochi giorni di distanza quello di Santo Romano, calciatore diciannovenne ucciso per strada in provincia di Napoli in seguito a una lite per motivi futili. In centro città, a fine ottobre aveva perso la vita un 15enne in una sparatoria.
Le critiche a Geolier e le canzoni violente
Nonostante le buone intenzioni, il post del rapper napoletano in cui le parole si accompagnano a una vista di Napoli dal mare, con il Vesuvio sullo sfondo, è stato sommerso di critiche. C’è chi accusa Geolier di ipocrisia e chi di non agire veramente per placare la violenza in città. Sono molti i riferimenti ai brani del rapper in cui si fa menzione e (quanto meno apparente) elogio delle armi. Ad esempio 357, dedicata alla cartuccia .357 Magnum. «Napoli deve cambiare e tu puoi aiutare a farlo», scrivono i fan sottolineando il grande seguito di Geolier, con il quale potrebbe influenzare migliaia di giovani.
Il post di Geolier sulla violenza e le armi tra i giovani a Napoli
Di seguito il testo completo pubblicato da Geolier non proprio post su Instagram dopo la morte di Arcangelo Correra: «Comm’è triste e comm’è amaro / Sta’ assettato e guardà’ / Tutt’’e ccose e tutt’’e parole (Ca niente pònno fa / Nun è overo, nun è sempe ‘o stesso / Tutt’e juorne po’ cagnà / Ogge è deritto, dimane è stuorto / E chesta vita se ne va / ‘E vecchie vanno dint’a chiesa / Cu’ a curona pe’ prià / E ‘a paura ‘e ‘sta morte / Ca nun ce vo’ lassà / Terra mia il tuo “popolo” ti sta umiliando a colpi di pistola / Ancora un’altra vittima…ancora un’altra volta / “BASTA”»