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Larimar Annaloro e il post del fidanzatino (che non si è fatto vivo con la famiglia): «Non trasmettevi quello che avevi dentro»

10 Novembre 2024 - 08:23 Alba Romano
larimar annaloro giallo biglietto nodo foto
larimar annaloro giallo biglietto nodo foto
«Nessuno ha una colpa per questa tragedia», spiega il coetaneo nel post affidato sui social. Il procuratore: «Chi sa parli»

«Questa è l’ultima foto che abbiamo insieme e come sempre eri sorridente e non trasmettevi quello che avevi dentro». In queste righe il fidanzatino di Larimar Annaloro (minorenne come lei) ricorda su Instagram la quindicenne, trovata impiccata a un albero nella pineta sotto casa, in una contrada di campagna di Piazza Armerina (Enna), il 6 novembre. Un presunto suicidio a cui la famiglia di Lari non vuole credere e sul quale ora è stato disposto il sequestro della salma. Sul caso c’è un fascicolo penale aperto alla procura per i minori di Caltanissetta, l’autopsia è fissata per mercoledì prossimo e per ora si indaga con istigazione al suicidio come reato ipotizzato, per ora, contro ignoti. Secondo quanto riporta oggi il Corriere della Sera il ragazzino, che frequentava Lari da un anno, non si è fatto vedere finora a casa Annaloro. Per ora si sa che è stato sentito come persona informata sui fatti. «Nessuno ha una colpa per questa tragedia», dice lui nel post affidato sui social, «ma almeno spero che chi si sente superiore ad altre ragazzine più deboli abbia capito la gravità delle azioni ma soprattutto delle parole». «Prendersi gioco degli altri ormai era diventata una moda, quasi un vanto, che con la scomparsa di Lari ha raggiunto l’apice». «Le sono sempre stato accanto supportandola in ogni momento – ha aggiunto – ma evidentemente il mio aiuto non bastava, e adesso sarà lei a stare al mio fianco per sempre. Aiutate sempre. Vola in cielo mio piccolo angelo. Mi mancherai».

L’appello del procuratore

Intanto il procuratore Rocco Cosentino lancia un appello «ai più giovani, agli amici, ai compagni di Larimar. Chi sa qualcosa parli. Abbiamo già sentito molti ragazzi, tra i suoi amici. Ma se c’è qualcuno che sa qualche particolare, anche se a suo modo di vedere può sembrare insignificante, o se ha paura, ce lo venga a dire. Noi tuteleremo chiunque. Non abbia timore di presentarsi, per raccontarci dettagli che magari per noi potrebbero essere importanti o fondamentali». Per ora la pista che seguono gli inquirenti,ruota attorno all’ipotesi di revenge porn. Alla 15enne sarebbero state fatte delle foto intime o sarebbe stata ripresa in alcuni video. Non solo, al vaglio degli inquirenti anche la lite che la ragazzina ha avuto con alcune compagne del liceo scientifico la mattina della tragedia. Lite che ha turbato la giovane tanto da chiamare la madre per farsi portare via da scuola prima dell’orario d’uscita. In auto la giovane si era un po’ aperta confessando alla donna che era successo qualcosa di grave. Ma non ha fatto in tempo a spiegarlo, la conversazione è stata rinviata. La famiglia si allontana dalla giovane per alcune commissioni urgenti: solo per 45 minuti. Il tempo però di lasciare Lari a casa viva e trovarla, al rientro, morta, legata all’albero davanti casa. In circostanze che sono ancora al vaglio degli inquirenti.

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