La Russia prepara la riconquista del Kursk: «50mila soldati pronti ad attaccare l’Ucraina»
Cinquantamila soldati pronti a sferrare l’assalto alle truppe ucraine nel Kursk. È un contingente maxi quello che la Russia si prepara a dispiegare col supporto anche dei soldati nord-coreani “prestati” da Kim Jong-Un a Vladimir Putin. Secondo il New York Times, che cita fonti di governo Usa e ucraino, l’assalto agli uomini di Kiev potrebbe essere lanciato a giorni. Obiettivo: riprendere il controllo del Kursk, la regione del sud-ovest della Russia dove le truppe ucraine hanno sconfinato, cogliendo di sorpresa Mosca, dallo scorso agosto. Nelle scorse settimane le truppe agli ordini di Putin hanno già tentato di far arretrare le linee nemiche, sparando colpi di artiglieria e missili, ma non hanno ancora avviato la controffensiva in grande stile che, appunto, ora potrebbe essere lanciata. Le truppe nord-coreane arrivate in Russia si stanno preparando a questo scenario ormai da molti giorni, addestrate allo scopo dagli istruttori “autoctoni”.
Lo sfondamento russo (prima dell’arrivo di Trump)
Anche grazie al loro impiego il Cremlino conta di riuscire a respingere gli ucraini oltre confine senza sottrarre forze ai combattimenti sulle altre linee del fronte, in primis nel Donbass, dove continua lenta ma tenace l’avanzata. Funzionari militari e d’intelligence Usa non nascondono il loro pessimismo per la situazione, notando l’incapacità dell’esercito di Kiev di risolvere i suoi problemi strutturali. Uno scenario da incubo per il governo di Volodymyr Zelensky, che teme gli assalti di Mosca nelle settimane che antecedono la presa del potere negli Usa di Donald Trump, che potrebbe sin da gennaio cercare poi di chiudere / congelare il conflitto attestando di fatto la situazione militare sul campo.
La previsione di Tusk
Il primo ministro polacco Donald Tusk si aspetta nel prossimo futuro «una data per il cessate il fuoco in Ucraina». Intervistato dall’emittente radio polacca Polskie Radio, Tusk ha inoltre affermato di aspettarsi dichiarazioni su quale confine sarà in vigore e sulle garanzie di sicurezza: «Si tratterà certamente di decisioni che comporteranno una minore ingerenza degli Stati Uniti negli affari ucraini». E sottolinea che «le decisioni sulla guerra in Ucraina non possono essere prese sopra le teste degli ucraini, ma neanche sopra le nostre». Intanto le difese aeree russe hanno abbattuto tra la notte scorsa e questa mattina 22 droni ucraini che puntavano su Mosca e sull’omonima regione. A renderlo noto il sindaco della capitale, Sergei Sobyanin.
L’ex consigliere di Trump: «La Crimea è persa»
Secondo l’ex consigliere del presidente eletto Donald Trump, Bryan Lanza, la nuova amministrazione si concentrerà sul raggiungimento della pace in Ucraina piuttosto che riconsegnerare territori occupati a Kiev. «Se il presidente Zelensky si siede al tavolo e dice, beh, possiamo avere la pace solo se abbiamo la Crimea, ci dimostra che non fa sul serio», ha affermato in un’intervista alla Bbc. «La Crimea è andata», ha aggiunto. Lanza ha seguito la campagna presidenziale di Trump per il 2024. Secondo lui Trump chiederà a Zelensky una pace «con obiettivi realistici».