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«Donald Trump straccerà l’Accordo di Parigi il primo giorno alla Casa Bianca». L’assalto Usa alle politiche sul clima alla viglia di Cop29

10 Novembre 2024 - 17:18 Antonio Di Noto
Secondo il Wsj lo staff starebbe già preparando le bozze dei primi decreti alla firma del tycoon: compreso il recesso dall'accordo contro il global warming

Donald Trump firmerà un ordine esecutivo che ritirerà ancora una volta gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima. E potrebbe farlo già nel suo primo giorno nello Studio Ovale, anticipa il Wall Street Journal citando figure vicine al presidente Usa in pectore, già al lavoro per redigere le bozze dei decreti. Trump nelle scorse settimane ha ribadito la sua intenzione di non vincolare gli Stati Uniti ad alcuna riduzione delle emissioni di gas serra o ad altri impegni per la salvaguardia del clima e della natura. Il presidente uscente Joe Biden nel suo primo giorno in carica aveva riportato gli Stati Uniti nell’accordo firmato nell’era Obama, dopo che Trump l’aveva stralciato una prima volta nel 2019. Funzionari vicini a Trump hanno detto che l’ordine è stato redatto e sarà pronto per essere firmato nel suo primo giorno in carica alla Casa Bianca.

Cop29 e l’accordo di Parigi del 2015

L’indiscrezione arriva alla vigilia dell’inizio di Cop29, la nuova edizione della conferenza delle Nazioni Unite sul clima che proprio nel 2015 aveva dato vita al documento globale di Parigi. Con esso gli Stati firmatari si sono impegnati a mantenere il riscaldamento globale «ben al di sotto dei 2°C» e comunque a non discostarsi eccessivamente dagli 1,5°C rispetto al periodo preindustriale. Nove Cop dopo, il 2024 si appresta ad essere il primo anno in cui la temperatura globale ha superato questa soglia, che gli scienziati considerano sicura per evitare le conseguenze più catastrofiche della crisi climatica. Secondo gli esperti, seguendo il trend attuale, entro fine secolo la Terra sarà di circa 3°C più calda del periodo preindustriale.

Donald Trump nega il cambiamento climatico

Durante la campagna elettorale, Trump ha fatto capire che l’economia statunitense del prossimo quadriennio sarà «svincolata», con meno regole e meno tasse. «Drill baby, drill» è il suo motto per il settore energetico, che nella visione del presidente in pectore deve aumentare il proprio consumo di combustibili fossili. Politica industriale “vecchio stampo” che va a braccetto con il negazionismo del cambiamento climatico di cui Trump è un noto esponente. Secondo lui, infatti, le sempre più evidenti catastrofi climatiche dovute all’impatto delle attività umane sulla temperature terrestre sono semplicemente un «complotto inventato dai cinesi». «Sotto la presidenza Trump, gli Stati Uniti sono diventati il ​​produttore numero uno di petrolio e gas naturale al mondo, e presto torneremo a esserlo ponendo fine al Green New Deal socialista», si legge nel documento programmatico dei Repubblicani. 

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