Il ritorno di Zucchero: «I cantanti spesso lontani dalla vita reale, ecco perché non hanno aiutato Kamala Harris» – L’intervista
Un disco di cover scelte con la naturalezza del genuino amore verso la musica. Zucchero si fa (e fa al proprio pubblico) un regalo di inestimabile valore: Discover II. La parola amore è del tutto centrale nel progetto e non solo perché il disco è stato anticipato da Amor che muovi il sole, cover di My Own Soul’s Warning dei The Killers, ma soprattutto perché, citando uno dei suoi versi, tra i più iconici della storia della musica italiana, il cantante è convinto che oggi più che mai «c’è bisogno d’amore, per dio!». Lui a Open lo spiega così: «C’è bisogno di una nuova e continua iniezione d’amore, lo vedi il mondo come va? Io continuo a cantarlo, l’amore di cui abbiamo bisogno adesso è veramente tanto, deve essere forte. Perché come puoi chiamare amore quello che vedi in giro per il mondo in questi ultimi anni?». Zucchero Fornaciari, 69 anni, fa la sua musica, rappresentando una delle più credibili e autorevoli espressioni artistiche dell’Italia nel mondo, ma non si illude: «Purtroppo la musica può sensibilizzare, sicuramente, ma cambiare le cose…questi grandi conflitti, queste grandi disgregazioni, ognuno che pensa a sé, la musica non è sufficiente». Piena dimostrazione il mondo l’ha avuta negli ultimi giorni, quando è stato certificato che i numerosi e prestigiosi endorsement in favore di Kamala Harris nelle settimane precedenti alle presidenziali americane, non sono serviti quasi a nulla: «Hanno messo la loro buona volontà – commenta Zucchero – per evitare che vincesse Trump ma non so se alla fine questa cosa ha fatto bene a Harris oppure mica tanto. Non sono ancora sicuro, perché i vip, anche se hanno le loro idee e buoni sentimenti, purtroppo spesso sono lontani dalle persone, dal popolo reale, e allora non so come è stata presa». Zucchero tornerà live la prossima estate con una serie di tappe negli stadi. Al momento annunciate quelle di Ancora, Bari, Torino e Padova.