Donald Trump prepara la squadra: dallo «zar dei confini» all’ambasciatrice presso l’Onu, le nomine del neo presidente
Si appresta a essere una squadra di fedelissimi quella che Donald Trump, presidente neo-rieletto alla Casa Bianca dopo il voto del 5 novembre, sta incasellando nei giorni successivi alla vittoria. Non tutto verrà definito in queste ore, il presidente eletto non si insedierà prima di due mesi, e la girandola di nomi che circolano non per forza si tradurrà in nomine. Tra i primi silurati ci sono Mike Pompeo e Nikky Haley, rispettivamente ex segretario di Stato ed ex ambasciatrice delle Nazioni Unite – e candidata alle primarie per la presidenza Usa 2024 – nel primo mandato di Trump. Proprio al posto di Haley il 78enne avrebbe deciso di nominare Elise Stefanik, sostenitrice della prima ora del tycoon. Stefanik, 40 anni, è la quarta deputata più importante nel partito Repubblicano come presidente della Conferenza della Camera per il Gop e trumpiana di ferro. Lo difese a spada tratta nelle procedure di impeachment e dopo la sconfitta nel 2020 mettendo in dubbio la legittimità del voto. «Sono onorato di nominare la presidente Elise Stefanik a servire nel mio Gabinetto come ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite. Elise è una combattente dell’America First incredibilmente forte, tenace e intelligente», la nota condivisa dal presidente eletto che dà riscontro alle indiscrezioni circolate nelle scorse ore.
Lo zar dei confini
La questione immigrazione è stata tra i temi centrali della campagna elettorale di Donald Trump, il cui piano è la deportazione in massa di circa 12 milioni di migranti irregolari nel Paese. Persone che ormai vivono negli Stati Uniti da decenni, hanno lavorato, comprato casa, avuto figli che hanno preso di diritto la cittadinanza americana. A dirigere l’Immigration and Customs Enforcement (Ice) tornerà il sergente di ferro Tom Homan, annunciato come lo zar dei confini. «Sono lieto di annunciare che l’ex direttore dell’Ice e pilastro del controllo delle frontiere, Tom Homan, entrerà a far parte dell’amministrazione Trump dove sarà responsabile dei confini del nostro Paese», ha scritto ancora sul suo social Truth, «conosco Tom da molto tempo e non c’è nessuno che sia più bravo di lui a sorvegliare e controllare i nostri confini. Allo stesso modo, Homan sarà responsabile di tutte le deportazioni di stranieri illegali nel loro Paese d’origine. Congratulazioni a Tom. Non ho dubbi che farà un lavoro fantastico e a lungo atteso».
L’inner circle e il Segretario del Tesoro
Dopo la scelta di Susan Wiles, sua consulente durante la campagna elettorale, come chief of staff alla Casa Bianca, Trump dovrebbe nominare Stephen Miller vice-chief of staff. Miller è ocnsiderato un falco delle politiche contro l’immigrazione: nel 2017 fu l’ideatore dei Travel ban di Trump contro i cittadini di alcuni Stati a maggioranza musulmana. Come Segretario del Tesoro, secondo i media americani la corsa è a quattro: Fra i candidati ci sono l’amministratore delegato di Cantor Fitzgerald Howard Lutnick, il miliardario di hedge fund John Paulson, l’ex manager di George Soros Scott Bessent e il governatore della Virginia ed ex manager di Carlyle Group Glenn Youngkin.
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