Amsterdam, giornalista del Tg1 aggredito da filo palestinesi. Il direttore Chiocci: «Ha vissuto momenti difficili» – Il video
«Ieri sera un nostro giornalista, Marco Bariletti, ad Amsterdam è stato circondato e aggredito da personaggi filopalestinesi. Gli è stato sequestrato il telefono, è stato spintonato. Ha vissuto momenti di grande terrore e alla fine gli è stato chiesto, mentre era filmato da questi signori, di urlare ‘free Palestine‘». Queste le parole del direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, in audizione in Commissione Segre al Senato.
Ad #Amsterdam, la situazione è degenerata in una vera e propria guerriglia urbana. Durante gli episodi di violenza, la troupe del Tg1 è stata aggredita da un gruppo di individui incappucciati, minacciata e costretta a gridare “#Palestina libera”.#Tg1 Marco Bariletti pic.twitter.com/xyzApPVLq5
— Tg1 (@Tg1Rai) November 12, 2024
Un episodio inquietante, alla luce del raid contro l’autobus avvenuto ieri notte (all’urlo “ebrei cancro”) e l’aggressione ai tifosi del Maccabi avvenuta qualche giorno fa. «Solidarietà al giornalista Tg1 Marco Bariletti, aggredito ad Amsterdam da alcuni violenti filopalestinesi. Un fatto grave che alimenta un clima di odio inaccettabile. Grazie ai giornalisti per il prezioso lavoro che svolgono in Italia e all’estero, spesso in contesti difficili», ha postato su X Mariastella Gelmini.
La Farnesina segue il caso
Su istruzioni del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’ambasciatore d’Italia nei Paesi Bassi, Giorgio Novello, ha immediatamente preso contatto con le autorità olandesi per raccogliere informazioni sul caso. «Questo episodio – scrive la Farnesina in una nota – si inserisce in un contesto particolarmente grave, che ha visto aggressioni a tifosi israeliani in una fase di rigurgito di anti-semitismo che nelle stesse parole del governo olandese ha assunto dimensioni e caratteri preoccupanti». L’ambasciata d’Italia, precisano, in Olanda continua a seguire l’evoluzione di questo tipo di attività che nelle scorse giornate hanno messo in pericolo cittadini israeliani e anche cittadini di altre nazionalità.
(foto EPA/TALHA ANDAC)