Gianfranco Vissani, la sinistra al caviale ed Elly Schlein: «Al massimo ha mangiato le uova di Lompo»
Gianfranco Vissani dice che la sanità in Umbria funziona. E ne fornisce una prova diretta alla vigilia delle elezioni: «Poco più di un mese fa sono stato operato alla schiena all’ospedale di Terni. Intervento delicato, ma è andato tutto benissimo. Mi sono sentito curato e accudito, sono rimasto colpito dalla professionalità dei medici». Non dice che voterà Tesei, ma lo fa capire: «Io non voglio dire per chi voto. Ma penso che per realizzare i propri programmi e obiettivi un solo mandato non basti: servono almeno dieci anni, poi si potrà giudicare meglio. Facciamo finire quello che si è iniziato». Mentre se vince Proietti «poi bisogna ricominciare tutto da capo, si perde tempo», dice in un’intervista a La Stampa.
La sinistra al caviale
Ma un problema nella regione c’è: «Paghiamo troppo la corrente elettrica, quello è un problema». Mentre «le infrastrutture possono essere migliorate, le strade sono in continua manutenzione. Abbiamo la E45 (tratto da Orte a Perugia, ndr) con lavori in corso da anni, a volte di notte la chiudono pure». Nel colloquio con Nicolò Carratelli Vissani parla della sinistra al caviale rievocata da Giorgia Meloni: «Guardi, di caviale esistono varie qualità, tipo Beluga, Sevruga, Karamun. Ma non è di sinistra, né di destra. Così come la buona cucina, non è una questione politica. Detto questo, i radical chic ci sono sempre stati, quelli che vanno in giro con le borse di Armani o Hermes per farsi notare». Elly Schlein non lo mangia: «Ci credo. Secondo me al massimo ha mangiato le uova di Lompo. Ma il problema della sinistra non è l’alimentazione, è che non sanno più parlare alla gente». Mentre c’è chi lo sa fare: «Vannacci. È un grande, uno che parla chiaro. Quando parla lo capisci, no?» .
Salvini e Trump
Poi c’è Salvini: «Matteo è un amico, è fatto così, ama i salumi e gli piace sempre assaggiare. Noi qui in Umbria ne abbiamo di buonissimi, basta farsi un giro nella zona di Norcia». Mentre Donald Trump «l’ha messo in quel posto a tutti. Dicevano che vinceva l’altra e invece è tornato lui: l’hanno votato e ora tocca a lui comandare. Non è che puoi dire la democrazia è bella solo quando vinci». E in Italia si va sempre meno a votare perché «è un Paese rurale e i contadini, quando si incazzano, non escono di case per andare a votare. Non gli frega niente di destra o sinistra, non vanno a perdere tempo, se poi vedono che chi sta in Parlamento prende i soldi, ma non risolve i loro problemi».