In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀLombardiaPavia

Pavia, i dipendenti sono malati: il sindaco li sostituisce per non far saltare l’apertura del Palasport

12 Novembre 2024 - 20:19 Alba Romano
La soluzione del primo cittadino Michele Lissia che, temendo lo slittamento degli allenamenti di sportivi e squadre locali, ha raggiunto la struttura in bici

A Pavia due dipendenti addetti all’apertura e alla custodia del palasport e del campo di atletica si sono ammalati. E per non far saltare gli allenamenti delle squadre locale si è mosso personalmente il sindaco Michele Lissia, che ha raggiunto in bicicletta il PalaRavizza e si è posizionato nel banco dei custodi. Sorpresa tra gli sportivi, spiega Ansa, con più di un commento positivo.

La critica dei sindacati: «Questa è un’anomalia»

Oggi Lissia, sindaco Pd eletto con larga coalizione di centrosinistra, è volato a Bruxelles per un appuntamento da primo cittadino. Tra i commenti positivi per la sua “soluzione” c’è anche qualcuno che lo ha criticato: come Maurizio Poggi, segretario provinciale della Uil Fpl, per esempio. «È sicuramente anomalo che il sindaco sostituisca lavoratori, non è certo tra i suoi compiti istituzionali; è un’ anomalia che si somma ad un’altra precedente ovvero quella di porre in ‘reperibilità’ due funzionari amministrativi per tali supplenze – sottolinea Poggi -. Ciò denota una grave carenza di personale (sono presenti solo 4 operai esperti al posto di sei) che deve coprire, con un turno a sette giorni, compresi i festivi, e vedersi mettere in ferie d’ufficio quando il palazzetto è chiuso in alcune domeniche e festività». «La nostra organizzazione sindacale – continua Poggi – aveva già dato la soluzione: procedere ad assunzioni da un concorso con graduatorie aperto. Al limite avremmo preso atto di passare ad un’agenzia interinale, o persino a una cooperativa di servizi, in attesa di soluzioni definitive , per coprire le domeniche e i festivi, non realizzandosi, in tal caso commistione alcuna di personale».

Articoli di ATTUALITÀ più letti
leggi anche