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Roberto Vannacci chiede di «recuperare» la partnership Ue-Russia sull’energia. E Kaja Kallas lo gela – Il video

12 Novembre 2024 - 14:47 Simone Disegni
Il generale eletto con la Lega pizzica la nuova Alta rappresentante Ue per la politica estera: «Cosa farà per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina?»

Chi si rivede. Al Parlamento europeo è il giorno di Raffaele Fitto, certo, ma pure degli altri vicepresidenti designati della nuova Commissione von der Leyen: compresa la nuova Alta rappresentante per la politica estera Ue Kaja Kallas. Una sostenitrice indefessa della causa ucraina, come l’ex premier estone ha ribadito con forza di fronte agli eurodeputati. Tra questi, ad ascoltare le parole della prossima “ministra degli Esteri dell’Ue” in pectore, anche Roberto Vannacci. Completo blu e cravatta rossa, l’ex Generale s’è calato nella parte di attento membro della commissione Esteri del Parlamento europeo: nella quale ha voluto entrare, con ogni evidenza, anche per perorare la causa del riavvicinamento con la Russia di Vladimir Putin. È su questo pedale che ha premuto forte – galvanizzato forse dalla rielezione di Donald Trump negli Usa – ponendo oggi la sua domanda a Kaja Kallas. Il rapporto Draghi, «vero guru di questa nuova Commissione» – sostiene Vannacci – ha messo in chiaro come una delle ragioni di fondo della riduzione di competitività dell’Ue sia stata «la perdita del più grande fornitore di energia dell’Ue, ovvero la Russia» oltre che «la rimessa in discussione degli equilibri geopolitici e la crescita delle tensioni internazionali». Considerato tutto ciò, chiede il recordman di preferenze della Lega all’ex premier estone, «ci può dire quali sono i primi tre provvedimenti che assumerebbe per recuperare il più grande fornitore di energia dell’Unione europea, ovvero la Russia, appianare le tensioni internazionali e quindi porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina?».

La replica di Kaja Kallas

Kallas per la verità aveva già detto ampiamente la sua sul tema nel corso della presentazione delle sue linee guida all’inizio della mattinata: «L’Ucraina deve vincere, ne va della sicurezza dell’Europa e dei suoi valori», aveva detto dopo aver ricordato la sua gioventù nell’Estonia occupata dall’Urss. Ma ha mantenuto il suo aplomb e ha rispiegato di nuovo il suo punto di vista – anche dalla prospettiva delle politiche energetiche – al Generale di fiducia di Matteo Salvini. Dopo aver tessuto a sua volta le lodi del rapporto Draghi («un’ottima relazione, che sulla difesa ci dice chiaramente che dobbiamo cooperare») Kallas ha messo in chiaro come sulle forniture energetiche non si possa tornare indietro, ma si debba continuare a costruire un nuovo equilibrio: «Per quanto concerne il mio ruolo di Alto rappresentante, mi occuperò dei partenariati di ampio respiro con i Paesi del Mediterraneo o oltre che potrebbero fornire energia al continente». Quanto alla strategia per «porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina», la via è una e molto semplice, ha replicato Kallas a Vannacci: «La guerra finirà quando la Russia si renderà conto di aver fatto un errore come in Afghanistan, quando ritirerà le truppe, essendosi resa conto di non poter vincere in Ucraina. Se sosteniamo l’Ucraina con determinazione, la Russia si renderà conto di aver fatto un errore e di non poter vincere questa guerra».

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